mercoledì, Dicembre 23, 2020

Brexit e vaccini danno nuova linfa alle Borse: Milano oltre 22 mila

L’avvicinarsi di un accordo in extremis sulla Brexit, gli stimoli Usa e i vaccini anti-Covid tonificano le Borse e il Ftse Mib supera quota 22 mila.

da 23 Dicembre 2020, 18:04 | 

di Maria Teresa Scorzoni |

Piazza Affari riconquista quota 22.130 punti nell’ultima seduta prima delle feste di Natale e chiude con un rialzo dell‘1,31%, in un contesto di scambi ridotti. Il clima si conferma positivo in tutta Europa, dopo il lunedì nero di inizio settimana, grazie alla riapertura del confine Francia-Gran Bretagna e a una possibile svolta sulla Brexit.

Nel complesso bene Francoforte +1,29%; Parigi +1,11%; Madrid +17,6%. Londra limita i guadagni allo 0,6%, frenata dal balzo della sterlina, che si apprezza contro euro e dollaro. Il cambio fra moneta unica e biglietto verde resta leggermente sotto 1,22. 

Nessun contraccolpo è arrivato sui mercati dalla notizia shock di una ulteriore mutazione del coronavirus scoperta in Gran Bretagna, definita “molto preoccupante” dal Ministro della Salute, Matt Hancock “perché è ancora più trasmissibile e sembra aver subito ulteriori mutazioni rispetto alla (prima) nuova variante scoperta nel Regno Unito”. Il virus è stato trovato in due persone reduci da contatti con qualcuno arrivato dal Sud Africa nelle ultime settimane.

Oltreoceano si muove in rialzo Wall Street, anche se il presidente Donald Trump ha bocciato per ora il disegno di legge per il piano di aiuti da 892 miliardi di dollari. Sono in chiaroscuro i dati macro: le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono in calo in misura superiore alla previsioni, ma restano elevate, inoltre la spesa dei consumatori è diminuita il mese scorso per la prima volta da aprile, a causa della debolezza del mercato del lavoro.

Fra i titoli si apprezza Pfizer Inc, grazie a un accordo per fornire agli Stati Uniti 100 milioni di dosi aggiuntive del suo vaccino anti Covid-19 entro luglio. Tesla recupera circa l‘1% dopo il tonfo di inizio settimana. Poco mossa Apple. nel complesso i titoli energetici guadagnano il 2,64%, quelli finanziari l’1,4% Dopo un avvio contrastato al momento DJ e S&P500 sono sopra la parità, mentre il Nasdaq, reduce da una seduta in rialzo, è piatto.

Fra le materie prime rimbalza il petrolio, colpito recentemente dalle vendite a seguito dei timori sulla domanda indotti dalla variante inglese del coronavirus. Il Brent si apprezza del 2,8% a 51,48 dollari al barile. Il future oro, febbraio 2021, è in lieve progresso dello 0,45% a 1878,75 dollari l’oncia.

In Piazza Affari salgono le banche, che hanno spinto sull’acceleratore soprattutto nell’ultima parte della seduta. Bper sale del 3,86%, Unicredit +2,23%; Mediobanca +2,11%. Il ceo di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, in un forum di Bloomberg News, ha sottolineato l’interesse della banca per acquisizioni nel settore delle gestioni patrimoniali, spingendo al rialzo il settore (Banca Generali +1,87%).

Rialzano la testa i titoli petroliferi, colpiti pesantemente lunedì scorso: Tenaris +2,79%; Saipem +2,9%; Eni +2,68%. Brilla Cnh +3,29%. in una giornata particolarmente favorevole per il comparto industriale in Europa. A Francoforte Daimler segna +3,5%, dopo che il quotidiano economico Handelsblatt ha riferito che la casa automobilistica di lusso tedesca si sta preparando per la quotazione in borsa della divisione camion.

Fra le blue chip italiane svettano ancora Leonardo +2,23%; Snam 2,47% ed Enel +2,48%. Il gigante elettrico ha reso noto che la controllata Enel Produzione, la società EP Slovakia e la società ceca Energetický a průmyslový holding (congiuntamente EPH) hanno firmato un nuovo accordo che modifica alcuni termini e condizioni del contratto sottoscritto il 18 dicembre 2015 (già modificato nel corso del 2018), concernente la vendita della partecipazione detenuta da Enel Produzione in Slovenské elektrárne.

Chiudono in rosso Amplifon -1,45%; Diasorin -1,65%; Inwit 0,95%; Buzzi -0,85%. Fuori dal Ftse Mib impennata di Beghelli, +17,12%

Per i titoli di Stato, si registra il calo dello spread fra decennale italiano e tedesco a 110 punti base (-1,93%), con rendimenti in leggero rialzo. Il tasso del Btp è +0,56%. Niente in confronto alla situazione di inizio pandemia, quando il rendimento del decennale benchmark era del 3% circa e lo spread si aggirava sui 300 punti base. Poi è intervenuto il programma di acquisti della Bce.

Intanto oggi Davide Iacovoni, responsabile del Tesoro per la gestione del debito pubblico, ha presentato i numeri straordinari del 2020, caratterizzato dallemergenza sanitaria e dalla risposta fiscale senza precedenti data dal Mef: 552 miliardi offerti al mercato, di cui 182 miliardi in Bot.

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