venerdì, Ottobre 16, 2020

Caos Brexit, i leader europei chiedono a Londra passi avanti per un accordo ancora lontano

Countdown per l’uscita inglese dalla Ue

Il governo britannico sorpreso per la nota del Consiglio Europeo che esorta gli Stati membri a prepararsi anche a un no deal. Barnier ribadisce comunque di volere un’intesa e sarà lunedì nella capitale britannica.

da del 15/10/2020 19:44

di Andrea Pira

Il Consiglio europeo ha rimandato la palla della Brexit nel campo di Boris Johnson. Al termine della prima sessione della riunione tra i capi di Stato e di governo degli Stati Ue, l’esortazioneche arriva da Bruxelles è affinché il Regno Unito compia “passi necessari per rendere possibile accordo”. Non ci sono quindi le decisioni certe che il premier britannico aveva chiesto lo scorso 7 settembre ponendo la data del 15 ottobre come termine ultimo. Ma nel corso della giornata Londra aveva smussato le richieste. Le conclusioni del Consiglio europeo con l’invito a proseguire i negoziati sono comunque stati accolti con “disappunto” dal governo britannico.

Il capo negoziatore di Londra, David Frost, si è detto sorpreso che l’Unione europea non voglia più lavorare in modo intensivo per raggiungere un accordo sulla futura partnership dopo l’uscita del Regno Unito dalla Ue. Al consigliere di Johnson non è piaciuto neppure il richiamo affinché siano i britannici a fare passi avanti. La risposta ufficiale comunque arriverà soltanto domani.

Da parte loro i leader europei hanno ricordato che  il periodo di transizione terminerà  il 31 dicembre e ribadito “la determinazione” ad avere un partenariato quanto più stretto possibile con il Regno Unito.  Il rischio di un “no deal” comunque è non è scomparso. Ecco perché il comunicato diramato dal Consiglio europei invita le capitali Ue a prepararsi anche all’eventualità di non accordo e valutare misure di emergenza unilaterali e limitate nel tempo.

In caso di no deal tra Gran Bretagna e Ue nel 2021 i prodotti italiani subirebbero una contrazione del 12,1% a causa delle barriere tariffarie introdotte, anziché crescere del 5,3% come atteso in caso del raggiungimento di un accordo commerciale tra le parti, secondo un’analisi di Sace. Tra i prodotti esportati i più colpiti sarebbero i beni di investimento (che includono meccanica strumentale, mezzi di trasporto, apparecchi elettrici ed elettronici) che rischiano una contrazione simile a quella attesa per il 2020, pari a -27,6%.

L’impatto di un “addio al buio” andrebbe, però, a colpire anche il commercio di servizi, gli investimenti diretti esteri, la presenza delle imprese italiane nel Regno Unito, nonché i numerosi cittadini italiani risiedenti oltremanica. Non da ultimo, un mancato accordo produrrebbe effetti sul commercio internazionale legato alle Catene Globali del Valore, in cui Gran Bretagna e Italia sono altamente integrate.

Il capo negoziatore europeo Michel Barnier, intanto, ha annunciato che lunedì sarà nella capitale britannica. “Ho abbastanza esperienza di vertici europei per sapere che queste riunioni iniziano con ampie divergenze” ma che poi questo non preclude un accoro che può arrivare “a tre minuti dalla scadenza”ha comunque rassicurato la presidente della Bce, Christine Lagarde, in merito alle trattative sulla Brexit.

Mentre David Sassoli, presidente del Parlamento Ue, ha spiegato di essere “piuttosto preoccupato per la mancanza di chiarezza  del Regno Unito” sebbene i colloqui si siano recentemente intensificati e l’Ue intenda continuare a negoziare fino all’ultimo

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