venerdì, Giugno 19, 2020

Conte cerca di stringere sul Recovery Fund: “Accordo entro luglio”

Al Consiglio Ue in videoconferenza, il presidente del Consiglio difende il piano Von der Leyen, “equo e ben bilanciato”. La presidente della Bce Lagarde chiede un piano “ampio, rapido e accompagnato da riforme”. Kurz frena: no a condivisione del debito. L’Olanda, invece, ammorbidisce i toni

   RECOVERY FUND UE   URSULA VON DER LEYEN   GIUSEPPE CONTE   CHRISTINE LAGARDE

di Massimo Maugeri 

da  aggiornato alle 14:13 19 giugno 2020 

                © POOL / DAINA LE LARDIC / BELGA MAG / BELGA – Giuseppe Conte e Ursula von der Leyen

La proposta della Commissione per il piano di ripresa dell’economia europea colpita dalla crisi del coronavirus “è equa e ben bilanciata. Sarebbe un grave errore scendere al disotto delle risorse finanziarie già indicate”. Giuseppe Conte difende il piano presentato da Ursula von der Leyen a fine maggio e si rivolge ai leader europei riuniti in videoconferenza sul Recovery Fund e il Bilancio pluriennale Ue per ribadire la posizione dell’Italia: “la combinazione tra prestiti e sussidi è ben costruita e ci aiuterà a realizzare investimenti e riforme in modo da rafforzare la convergenza e la resilienza dell’intera Unione”.

Secondo il premier inoltre, è necessario stringere i tempi dell’intesa e un accordo a 27 va trovato entro luglio. Dobbiamo mantenere distinti i criteri di allocazione del Quadro Finanziario Pluriennale e quelli del “Next Generation EU” – aggiunge il presidente del Consiglio – e, in ogni caso, considerare queste due proposte come componenti un unico pacchetto indivisibile. Questo consentirà all’Italia di avere un atteggiamento più flessibile su alcuni aspetti del QFP, ad esempio quelli che appaiono piu’ anacronistici (come i “rebates”).

I ‘frugali’ tra paletti e aperture

Mentre il Consiglio è ancora in corso le posizioni dei governi restano distanti proprio sulle risorse, la loro allocazione e sulle condizionalità. L’Austria, a nome dei ‘frugali’ torna a chiedere che lo strumento di aiuto messo in campo dalla Commissione ai paesi più colpiti dal virus non si trasformi in una ‘condivisione del debito’ che sarebbe difficilmente sopportabile dai paesi piu’ ‘virtuosi. Il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, spera in un avvicinamento delle posizioni al vertice dei capi di Stato e di governo della Ue sul Recovery Plan, ma ha insistito sul fatto che gli aiuti, soprattutto se a fondo perduto, debbano essere condizionati e soggetti a controllo. Gli aiuti devono essere limitati nel tempo per evitare qualsiasi tipo di mutualizzazione, ha ribadito Kurz, che preferisce i prestiti ai sussidi non rimborsabili e, nel caso di finanziamenti a fondo perduto, ha detto che devono essere soggetti a controllo esterno e condizionato.

Ma l’olandese Mark Rutte apre all’Italia e elogia i piani di riforme di cui sta discutendo il governo. Nella riunione con gli altri leader sul Recovery Fund, Rutte avrebbe spiegato di guardare con favore allo spirito che sta ispirando il governo Conte sulle riforme, in particolare gli investimenti e le misure per aumentare produttività e crescita.

Il monito di Lagarde

Intanto Christine Lagarde chiede ai 27 di accelerare sull’approvazione del pacchetto e fa capire che un fallimento nei negoziati porterebbe a una reazione negativa dei mercati. Secondo Lagarde, l’azione decisa e efficace che c’è stata finora da parte dei governi nazionali e degli attori europei ha portato i suoi frutti, aprendo la strada a un rimbalzo dell’economia verso la fine dell’anno. Questo – ha detto Lagarde – ha contribuito a guadagnare tempo, con riflessi sul sentimento dei mercati. Ma un fallimento nel produrre risultati potrebbe portare a un cambiamento di questo sentimento.

La Banca centrale europea inoltre, avverte la numero uno di Francoforte, si aspetta una contrazione del 13% nel secondo trimestre dell’anno e una caduta del Pil del 8,7% nel corso del 2020, dice Lagarde ai leader. Secondo la presidente della Bce, il tasso di disoccupazione potrebbe salire fino al 10% e colpire particolarmente i giovani europei.

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