venerdì, Ottobre 23, 2020

Covid, Conte: stiamo dentro la pandemia, ma niente chiusura delle aziende e delle scuole…..

Lo ha detto il premier in collegamento con il Festival del Lavoro. Intanto Speranza annucnia: tamponi rapidi in farmacia. In sei regioni si sono registrati più di mille nuovi casi: Lombardia (4 mila 125), Piemonte (1.550), Campania (1,541), Veneto (1.325), Lazio (1.251) e Toscana (1.145). Coprifuoco anche in Calabria. Appello di 100 scienziati a Mattarella: misure drastiche nei prossimi 2 o 3 giorni per evitare in Italia centinaia di decessi al giorno

da del 23/10/2020 13:50

di redazione Roma

“Siamo ancora dentro la pandemia, dobbiamo tenere ancora l’attenzione altissima: forti dell’esperienza vissuta della scorsa primavera dobbiamo contenere il contagio puntando a evitare l’arresto dell’attività produttiva e lavorativa, la chiusura degli uffici pubblici, come la chiusura delle scuole”. Lo afferma il premier Giuseppe Conte, in collegamento con il Festival del Lavoro, dopo che il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha invitato a scegliere tra riduzione della gente che va al lavoro o degli studenti che vanno a scuola.

“Chiedo ai cittadini la disponibilità a rispettare certe limitazioni della propria libertà e della propria vita in una situazione drammatica”, ha detto il governatore della LombardiaCoprifuoco anche in Calabria: il presidente facente funzioni, Nino Spirlì, ha firmato l’ordinanza che sancisce, per 15 giorni, a partire da lunedì, la sospensione delle attività scolastiche per medie e superiori, e il “coprifuoco” da mezzanotte alle 5.

Un dramma che torna ad agitare gli incubi degli italiani, con oltre 16 mila casi ( 16 mila 79 per la precisione), e 136 morti, nove in più dei 127 registrati nelle 24 ore precedenti. L’epidemia di Covid 19 riprende quota e avanza senza sosta. Certo, i casi per così dire asintomatici sono ancora la stragrande maggioranza, ma da due giorni, ormai il numero delle vittime quotidiane ha superato quota 100 e se le misure di contenimento già in vigore e quelle che verranno non funzionassero, di qui a fine anno conteremo almeno 10 mila decessi in più.

I dati, del resto, spiegano bene a che punto sia tornata la notte italiana: in sei regioni si sono registrati più di mille nuovi casi: Lombardia (4 mila 125), Piemonte (1.550), Campania (1,541), Veneto (1.325), Lazio (1.251) e Toscana (1.145). I ricoverati in terapia intensiva sono ad oggi 992 (+66 rispetto a ieri), quelli ricoverati con sintomi 9 mila 694 (+637). E in isolamento domiciliare ci sono 158.616 pazienti (+13.157).

I tamponi fatti sono stati 170 mila, poco meno degli oltre 177 mila delle 24 ore precedenti. Una velocità, quella della macchina delle verifiche e dei testo, ancora insufficiente, tanto che il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato che i  tamponi rapidi si potranno fare in farmacia.

“In farmacia si fanno già i test sierologici in alcune Regioni, proviamo a fare una sperimentazione come sta avvenendo a Trento per effettuare gli antigenici anche in farmacia”. Speranza si è detto poi d’accordo con le Regioni che hanno chiesto di semplificare le procedure di tracciamento. Medici di famiglia, conferenza Stato-Regioni e sindacati sono convocati lunedì per un accordo sui test rapidi in carico ai medici di medicina generale.

Misure drastiche nei prossimi 2 o 3 giorni per evitare in Italia centinaia di decessi al giorno per Covid-19: questo è l’appello lanciato oggi da oltre cento scienziati al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Come scienziati, ricercatori, professori universitari riteniamo doveroso ed urgente esprimere la nostra più viva preoccupazione in merito alla fase attuale di diffusione della pandemia da Covid-19”, scrivono i ricercatori, riferendosi alle stime diffuse dal fisico Giorgio Parisi, secondo le quali il raddoppio nei decessi che si sta osservando ogni settimana potrebbe portare in breve a 400-500 morti al giorno.

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