mercoledì, Maggio 12, 2021

Draghi, regole bilancio Ue inadeguate. Dovranno cambiare

Per il premier la revisione dovrà assicurare margini di azione pù ampi alla politica di bilancio. Nel decreto Sostegni bis misure per le cartolarizzazioni di crediti deteriorati che consentiranno di rimuovere gli ostacoli normativi allo sviluppo di un mercato secondario

da del 12/05/2021 17:00

di Andrea Pira

Le attuali regole di bilancio erano inadeguate e lo sono ancora più per uneconomia in uscita da una pandemia. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo alla Camera. “La revisione delle regole deve dunque assicurare margini di azione pù ampi alla politica di bilancio nella sua funzione di stabilizzazione anticiclica. In particolare, dobbiamo incentivare gli investimenti, soprattutto per favorire la trasformazione digitale ed ecologica”, ha aggiunto il premier, “allo stesso tempo, le nuove regole devono anche puntare a ridurre le crescenti divergenze tra le economie degli Stati membri e a completare l’architettura istituzionale europea”.

Almeno fino a tutto sarà in vigore la clausola che congela il Patto di stabilità e crescita. Lo scorso 3 marzo la Commissione Ue ha adottato una comunicazione che fornisce indicazioni in materia di bilancio, circa la disattivazione della clausola di salvaguardia.

L’intenzione è di ancorare la disattivazione fino a quando l’Economia Europea Tornerà ai Livelli pre crisi, non prima del 2023. Voglio essere molto chiaro. È  fuori discussione che le regole sul patto di stabilità dovranno cambiare, ma questo dibattito non è ancora partito”, ha aggiunto Draghi al question time.

“L’Italia intende partecipare attivamente al dibattito europeo. Sul tema è in corso un processo di analisi e riflessione – all’interno del Dipartimento del Tesoro e della Presidenza del Consiglioche tiene conto anche dei contributi provenienti dal mondo accademico e da altri soggetti istituzionali”. 

Non c’è invece consenso politico a livello Ue per un posticipo della data di applicazione delle nuove regole.

“Uno slittamento è stato considerato inappropriato dal punto di vista prudenziale e comporterebbe rilevanti costi per quegli intermediari che hanno già adeguato i loro sistemi operativi”, ha chiarito l’ex Presidente della Bce. Il Governo, assicura continuerà comunque a monitorare la situazione per scongiurare i rischi legati all’applicazione delle regole nel contesto dell’uscita della pandemia. 

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