giovedì, Giugno 4, 2020

Flavio Tosi tra i 26 indagati di un’inchiesta sulla ‘Ndrangheta a Verona

Flavio Tosi è indagato con l’accusa è concorso in peculato. L’ex sindaco di Verona è iscritto tra gli indagati nell’inchiesta della Dda di Venezia che ha portato oggi a 26 misure cautelari, tra le quali 23 arresti, a carico di un’associazione criminale che    agiva nel capoluogo scaligero, riconducibile alla      cosca dell’ndrangheta degli Arena-Nicosia.

Nell’inchiesta i reati ipotizzati, a vario titolo, sono quelli di associazione mafiosa, truffa, riciclaggio ed estorsione.

da ITALIA Giovedì 4 Giugno 2020

L’ex sindaco è invece  accusato di concorso in peculato in relazione alla distrazione di denaro da parte dell’ex presidente della municipalizzata dei rifiuti Amia, Andrea Miglioranzi, anch’esso indagato, di una somma «’non inferiore a 5.000 euro» per pagare una fattura di unagenzia di investigazioni privata, su prestazioni in realtà mai eseguite in favore di Amia, ma nell’interesse dello stesso Tosi.

‘Ndrangheta diffusa a Verona? «Sapevamo che la ‘Ndrangheta era presente a Verona ma mai avremmo pensato che il radicamento delle cosche fosse tale da poter costituirne una locale autonoma e indipendente, come emerge dalle indagini della Dia di Venezia e delle Squadre Mobili di Verona e Venezia.

Preoccupano, in particolare, i possibili collegamenti con la politica locale, in particolare con l’importante azienda del Comune di Verona, lAmia, e con l’ex sindaco Tosi, che risulta indagato».

Lo afferma Francesca Businarolo, presidente della commissione Giustizia della Camera e deputata M5S.

«Notizie inquietanti, che dimostrano la presenza ormai innegabile della criminalità organizzata anche in Veneto. Già Verona ha subito uno choc dalle indagini relative al caso di Domenico Multari, il boss che vantava una lunga fila di imprenditori e non veronesi fuori casa per la richiesta di favori. Grazie a magistrati e forze dell’ordine per aver portato a segno una operazione che consente di mettere in sicurezza i settori economici più fragili e più esposti al ricatto mafioso e la stessa Pubblica amministrazione», conclude Businarolo.

Ultimo aggiornamento: 15:32

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