In spolvero anche le altre piazze europee, ad eccezione di Londra e Madrid. Dollaro sui minimi degli ultimi sette mesi contro le principali valute. Spread sotto i 200 punti. Acquisti sull’oro e sul petrolio | Ftse Mib future: spunti operativi per lunedì 9 gennaio | Più inflazione, più debito, più opportunità col Pnrr. Il 2023 dell’Italia e di Meloni ricomincia da tre cifre | Il calendario macro di oggi | IL VIDEO
da del 09/01/2023 18:25
di Emma Bonotti e Francesca Gerosa
Il Ftse Mib termina la prima seduta della settimana in rialzo dello 0,8% a 25.385 punti. Anche gli altri listini europei chiudono le negoziazioni con aumenti intorno all’1%, ad eccezione del Ftse 100 che spunta un progresso più timido (+0,29%) e dell’Ibex 35 spagnolo che atterra invece sotto la parità (-0,10%). Positivo anche lo Stoxx 600 che raggiunge i massimi di aprile a quota 448,36 punti.
A Milano brillano Tim (+5,56%), Stm (+5,22%) e Ferrari (+3,4%), dopo che Citi ha alzato da sell a neutral il rating, con prezzo obiettivo che passa da 150 a 216 euro. In rosso invece Erg (-1,64%), su cui Morgan Stanley ha ridotto da equal-weight a underweight il giudizio, con prezzo obiettivo che scende da 31 a 29 euro. In salita invece Saipem (+3,28%), Iveco (+2,66%).
Vendite tra le altre blue chip su Generali Assicurazioni (-0,92%) in scia al downgrade di Morgan Stanley. In progresso infine Stm (+5,22%),Campari (+2,11%) e Brunello Cucinelli (+2,07%).
A borse chiuse la casa di lusso ha pubblicato i ricavi del 2022, saliti di oltre il 29% anno su anno a 919,5 milioni rispetto. Il gruppo ha anche confermato la previsione di crescita del 12% per il 2023, con il raggiungimento del traguardo di un miliardo di fatturato, e del 10% per il 2024.
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- L’anno da record di Brunello Cucinelli (+29%) In rally nel resto del listino Mps (+11,69%). Da segnalare infine Saes (+24,63%) dopo che il gruppo ha sottoscritto un accordo vincolante con la statunitense Resonetics per la cessione a quest’ultima del business del Nitinol e, in particolare, delle controllate Usa Memry Corporation e Saes Smart Materials.
Ore 15:40 Europa tonica dopo l’apertura positiva di Wall Street. Acquisti sul petrolio
L’Europa consolida il rialzo dopo l’apertura in positivo degli indici di Wall Street: alle 15:45 il Ftse Mib sale dello 0,87% a 25.400 punti, il Dax guadagna l’1,10%, il Cac 40 lo 0,57% e il Ftse 100 spunta un leggero rialzo dello 0,17%. Dopo i primi scambi, il Dow Jones sale dello 0,39%, l’S&P 500 dello 0,85%, mentre il Nasdaq metto a segno uno scatto dell’1,52%. Tornando al Vecchio continente, a Piazza Affari sono ancora in luce Tim (+6,07%) e Saipem (+5,12%) e Stm conquista il terzo posto sul podio con un balzo di quasi il 4%.
Nel frattempo, tra le materie prime continuano gli acquisti sul petrolio e sull’oro. Entrambi i listini di riferimento del greggio guadagnano oltre il 2% sostenuti dalla riapertura dei confini della Cina da ieri, domenica 8 gennaio: il Wti americano tratta intorno ai 75,7 dollari all’oncia e il Brent europeo agli 80 dollari. L’oro sale oltre i 1.884 dollari all’oncia, mentre il biglietto verde continua a mostrare segni di debolezza contro le principali valute mondiali. Il cambio euro-dollaro sale a quota 1,0730, sterlina-dollaro a quota 1,2189 e dollaro-yen scende a 1,2189.
Ore 15 Londra vira in rialzo, mentre Madrid resta sotto la parità. Ftse Mib a 25.334
Sul fronte obbligazionario, invece, il rendimento del Btp a 10 anni è salito al 4,19% e quello del pari durata tedesco al 2,23%, portando il differenziale dei titoli di Stato sotto quota 200 a 195 punti.
- Ora anche Londra si associa al tono positivo delle altre piazze europee. Il Ftse100 sale dello 0,06% alle 15:00, ma fanno meglio il Dax (+0,76%), il Cac40 (+0,32%) e il Ftse Mib (+0,61% a 25.334 punti grazie alla corsa di Tim, Iveco, Ferrari e Saipem). Ancora in calo l’Ibex di Madrid (-0,07%) mentre i futures di Wall street anticipano un avvio in rialzo (+0,33% quello sul Dow Jones e +0,50% quello sull’S&P500). Il biglietto verde si conferma sui minimi degli ultimi sette mesi contro le principali valute, dopo i dati della scorsa settimana che hanno suggerito un possibile rallentamento nel percorso di rialzo dei tassi di interesse da parte della Fed. Fondamentali per gli investitori i numeri sull’inflazione americana di dicembre, in agenda giovedì 12 gennaio alle 14:30 (stima 6,5% contro 7,1% di novembre). Lo spread Btp/Bund resta elevato a quota 202 punti base. L’Ue ha collocato bond 2025 e 2041 per 4,681 miliardi di euro complessivi.
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Ore 13:15 Morale degli investitori Ue al top da giugno 2022, il Ftse Mib accelera al rialzo con Tim
Alcuni mercati europei accelerano al rialzo (+0,51% il Dax, +0,28% il Cac40 e +0,66% a 25.347 punti il Ftse Mib alle 13:15 con Tim che strappa un +5,73% grazie al clima costruttivo sulla rete e Ferrari un +2,63%) in scia ai futures di Wall Street (+0,27% quello sul Dow Jones e +0,37% quello sull’S&P500). Il tutto mentre il morale degli investitori nella zona euro è salito per il terzo mese consecutivo a gennaio, ai livelli più alti da giugno 2022, ma è rimasto in territorio negativo riflettendo una situazione economica difficile.
Indice Sentix della zona euro oltre le attese
Infatti, l’indice Sentix della zona euro è salito a -17,5 punti a gennaio da -21 a dicembre, superando le aspettative degli economisti che prevedevano una lettura a –18. Anche l’indice delle aspettative è avanzato a -15,8 da -22 di dicembre, raggiungendo il livello più alto da febbraio 2022. In crescita pure l’indice delle condizioni attuali della zona euro, a -19,3 da -20, il massimo da agosto 2022 e anche il terzo rialzo consecutivo.
Dollaro debole con Fed meno aggressiva a febbraio
Il dollaro statunitense resta in ribasso sull’euro (vale 1,068, +0,52%), avvicinandosi ai minimi registrati in dicembre. “Gli investitori hanno iniziato a scontare una posizione meno aggressiva da part
Ore 11:15 Borse Ue contrastate, a Milano brilla Ferrari promossa da Citi
Le borse europee, eccetto Londra (-0,08%) e Madrid (-0,30%), estendono l’inizio positivo dell’anno alla seconda settimana (Dax +0,26%, Cac40 +0,14% e Ftse Mib +0,47% a 25.298 punti grazie a Ferrari, in rialzo di oltre il 3% in scia alla promozione di Citi da sell a neutral, ma anche ad Azimut, Moncler e Tenaris), complice la riapertura delle frontiere da parte della Cina. A sostenere i mercati anche la forte attività industriale nella zona euro e il calo dell’inflazione nella regione che hanno indicato una recessione più lieve del previsto e un allentamento delle pressioni sui prezzi. Così da placare i timori che la Fed e la Bce continuino con l’aggressivo inasprimento della politica monetaria. Mentre il tasso di disoccupazione nell’Eurozona, pubblicato oggi 9 gennaio, si è attestato al 6,5% a novembre, in linea alla lettura di ottobre e alla stima del consenso degli economisti. L’euro resta forte sul dollaro a 1,066 (+0,29%), lo spread Btp/Bund viaggia a quota 201 punti base con il rendimento del Btp 10 anni al 4,276%.
Ore 09:05 Il Ftse Mib consolida sopra 25.000, lo spread sale a 205
Borse europee positive in avvio di seduta (+0,44% il Dax, +0,11% il Cac40, +0,19% il Ftse100 e +0,14% a 25.215 punti il Ftse Mib). Più deboli i futures di Wall Street (-0,02% quello sul Dow Jones e +0,05% quello sull’S&P500).
Delude la produzione industriale in Germania
Dal fronte macro, la produzione industriale in Germania è cresciuta dello 0,2% a livello mensile a novembre. Su base annuale, il dato è invece sceso dello 0,4%. La lettura congiunturale ha deluso leggermente il consenso degli economisti che si aspettavano un +0,3% mese su mese. L’euro si rafforza sul dollaro a 1,06932 (+0,58%). Acquisti anche sul petrolio (+2,39% a 75,53 dollari al barile il Wti e +2,11% a 80,23 dollari al barile il Brent) e sull’oro (+0,53% a 1.879 dollari l’oncia).
Il rendimento del Btp 10 anni sale al 4,27% con la tenuta dei conti pubblici a rischio
In campo obbligazionario il rendimento del Treasury Usa 10 anni scende al 3,56%, viceversa quello del Btp 10 anni sale al 4,27% con lo spread Btp/Bund in aumento a 205 punti base. Da alcuni giorni è in corso in Italia un dibattito, che sfiora la polemica, sulle scelte di politica monetaria della Bce, che metterebbero a rischio la tenuta dei conti pubblici del Paese. “A lanciare l’allarme è stato il Financial Times, che ha riportato l’esito di un sondaggio tra economisti: 9 su 10 indicano l’Italia come il componente nella zona euro più a rischio di sell-off sul mercato dei titoli governativi”, ha sottolineato Fabrizio Barini di Integrae Sim. Dopotutto, nonostante la ripresa economica nel 2021 e 2022, il debito pubblico è rimasto tra i più alti del mondo, oltre il 145% del Pil. Lo scorso agosto il Financial Times aveva segnalato le manovre speculative degli hedge fund contro l’Italia con volumi stimati pari a quelli della crisi finanziaria del 2008. “Il Governo nazionale non l’ha presa bene: il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha criticato l’eccessiva autonomia della Bce. Più morbida Giorgia Meloni che si è limitata a dichiarare Il rialzo dei tassi rischia di ripercuotersi sul credito a famiglie e imprese. Ma lecito, per chi ha ruoli istituzionali, criticare l’operato della banca centrale? È la stessa Eurotower a gettare acqua sul fuoco sostenendo, in uno studio appena pubblicato, che nonostante l’aumento del costo del debito, questo può rimanere sostenibile”.
Acquisti su Mps, Bper e Ferrari promossa da Citi
Sul listino milanese Mps sale dell’1,97% a 2,025 euro visto che per il ceo, Luigi Lovaglio, c’è spazio per più poli bancari in Italia. Un consolidamento che dovrà necessariamente coinvolgere la banca senese. Di riflesso tra le altre banche spinge anche Bper Banca (+1,39% a 2,11 euro) e Unicredit (+0,99% a 14,85 euro). In evidenza pure Ferrari (+1,48% a 212 euro) con Citi che ha alzato il rating da sell a neutral. Invece, per quanto riguarda Tim (+0,13% a 0,2359 euro) il fondo infrastrutturale Macquarie, che è socio di Cassa Depositi e Prestiti in Open Fiber, è favorevole al piano del governo per la creazione di una rete tlc nazionale e sta lavorando al progetto con le parti interessate, come ha dichiarato sabato in un’intervista a Milano Finanza Gianluca Ricci, capo di Macquarie Asset Management Italy. Sempre secondo Milano Finanza Iren (+0,31% a 1,59 euro) punta a vendere una quota di minoranza della distribuzione gas che potrebbe avere un enterprise value di circa 700-800 milioni di euro. Così come Edison (+0,35% a 1,415 euro la rnc), controllata di Edf, potrebbe decidere di vendere le sue attività nello stoccaggio del gas, e Snam (-0,61% a 4,74 euro) potrebbe considerare la vendita di una quota di Stogit che gestisce lo stoccaggio di gas. Si ricorda, infine, che si riunisce il cda di Brunello Cucinelli (+1,71% a 71,25 euro) per analizzare i dati preliminari (ricavi) di bilancio.
Ore 7:50 Europa attesa in rialzo nella settimana dell’inflazione Usa
Borse europee attese positive in avvio di seduta con il future sull’Eurostoxx50 in rialzo dello 0,67% in attesa di alcuni dati macro importanti. Alle 8:00 la produzione della Germania mese su mese a novembre (stima +0,1% contro -0,1% di ottobre) e alle 11:00 il tasso di disoccupazione dell’Europa di novembre, previsto stabile al 6,5%. Anche i futures di Wall Street salgono (+0,19% quello sul Dow Jones e +0,28% quello sull’S&P500) con il rendimento del Treasury Usa 10 anni in calo al 3,56%, viceversa quello del Btp 10 anni sale al 4,22%.
Dati macro importanti in chiave Fed
Giovedì 12 gennaio alle 14:30 i dati più importanti in chiave Fed: i sussidi settimanali Usa alla disoccupazione (stima 220mila contro 204mila della scorsa settimana). Sempre alle 14:30 sarà resa nota l’inflazione americana di dicembre (stima 6,5% contro 7,1% di novembre). “I dati noti e quelli stimati, se confermati, indicherebbero che la Fed potrebbe, il condizionale è d’obbligo, avvicinarsi al raggiungimento di tutti e tre i suoi più importanti obiettivi. L’aumento dei tassi di interesse di 375 punti base da gennaio ha portato a un calo dell’inflazione, anche se rimane elevata come ha ricordato recentemente il Presidente della Fed, Jerome Powell, la disoccupazione è intorno al tasso naturale: praticamente tutti gli americani sono occupati e il Pil del terzo trimestre è cresciuto del 3,2% grazie anche alla dinamica del +2,3% di consumi personali. Nel quarto trimestre è atteso comunque in rallentamento”, ha affermato Antonio Tognoli di Cfo Sim.
I dati indicano, secondo Tognoli, che tutto sommato il sistema economico potrebbe reggere ulteriori aumenti di almeno 100/150 punti base (tra cui è probabile il primo da 50 punti base nel prossimo meeting del 25/36 gennaio), planando verso un soft landing e con una disoccupazione che salirebbe al 4%. Questo consentirebbe probabilmente di accelerare il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione del 2%.
Probabile indebolimento del dollaro
Le implicazioni per il 2023 indicano in tutti i casi “un indebolimento del dollaro che, contro l’euro, potrebbe tornare a 0,9”, ha previsto Tognoli. Dollaro debole, ha spiegato l’esperto di Cfo sim, normalmente significa che le valute dei mercati emergenti tendono ad aumentare il proprio valore, anche se recentemente sembra che il dollaro si sia indebolito soprattutto a spese di altre valute forti come l’euro (cambio a 1,067, +0,45%), lo yen (cambio a 131,853, -0,06%) e il franco svizzero. Un dollaro debole è anche positivo per il prezzo del petrolio (Brent +1,36% a 79,64 dollari al barile e Wti +1,45% a 74,84 dollari al barile) che tende ad avere una relazione inversa con il costo del biglietto verde. “Da valutare, tuttavia, in questa fase come la recessione più o meno lunga e profonda in Europa e negli Usa potrebbe influire sul prezzo al barile e anche come potrebbe evolversi la situazione politica nell’Iran”, ha avvertito Tognoli.in seguito alla pubblicazione dei dati sui posti e della Federal Reserve, di lavoro di venerdì, i quali hanno mostrato che, sebbene lentamente, l’economia statunitense sta iniziando a rallentare”, ha detto Ricardo Evangelista, analista senior di ActivTrades. Questo raffreddamento è particolarmente evidente nelle retribuzioni orarie, che sono aumentate in misura inferiore a quanto previsto. In questo contesto,“durante la prossima riunione della Fed a febbraio, verrà probabilmente deciso un aumento dei tassi di soli 25 punti base, invece dei 50 o 75 che erano stati preannunciati nelle ultime riunioni. Questo è uno scenario ribassista per il dollaro statunitense, soprattutto considerando il miglioramento della propensione al rischio, a seguito della riapertura della Cina, che sembra ridurre l’appeal del dollaro come asset rifugio”, ha previsto Evangelista.
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A Milano occhio a Mps, Tim, Brunello Cucinelli e le utilities
Sul listino milanese da seguire, tra i bancari, Mps visto che per il ceo, Luigi Lovaglio, c’è spazio per più poli bancari in Italia. Un consolidamento che dovrà necessariamente coinvolgere la banca senese. Invece, per quanto riguarda Tim il fondo infrastrutturale Macquarie, che è socio di Cassa Depositi e Prestiti in Open Fiber, è favorevole al piano del governo per la creazione di una rete tlc nazionale e sta lavorando al progetto con le parti interessate, come ha dichiarato sabato in un’intervista a Milano Finanza Gianluca Ricci, capo di Macquarie Asset Management Italy. Sempre secondo Milano Finanza Iren punta a vendere una quota di minoranza della distribuzione gas che potrebbe avere un enterprise value di circa 700-800 milioni di euro. Così come Edison, controllata di Edf, potrebbe decidere di vendere le sue attività nello stoccaggio del gas e Snam potrebbe considerare la vendita di una quota di Stogit che gestisce lo stoccaggio di gas. Si ricorda, infine, che si riunisce il cda di Brunello Cucinelli per analizzare i dati preliminari (ricavi) di bilancio.