giovedì, Aprile 16, 2020

L’EX-MINISTRO DEL GOVERNO BERLUSCONI FRANCO FRATTINI: IL MES NON SERVE ALL’ITALIA….

“Il Mes non serve all’Italia”. Lo dice al Foglio Franco Frattini, ex ministro degli Esteri del governo Berlusconi, che nel luglio 2011 sottoscrisse il Trattato Istitutivo del Fondo Salva-Stati (MES).

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“Nel dibattito in corso si trascura un aspetto rilevantesottolinea il presidente di sezione presso il Consiglio di Stato e presidente della Sioi -. L’assenza di condizionalità per l’accesso ai prestiti vale fintantoché l’emergenza è in corso: se tra qualche tempo l’Oms dichiarasse la fine della pandemia, i paesi beneficiari potrebbero ritrovarsi vincolati a di rientro non ordinari. Il governo italiano fa bene a ribadire la volontà di non usufruire del fondo”.

Il nostro Paese potrebbe attingere circa 37 miliardi, dopo averne sborsati 14…..“I soldi del Mes sono anche soldi nostri, del resto l’unico strumento per reperire denaro fresco, esterno al bilancio Ue, è costituito dagli eurobond. Ho il timore che il rifiuto di emettere titoli del debito pubblico europeo nasconda la volontà non dichiarata di diversi paesi membri di richiedere e ottenere, una volta archiviata l’emergenza, il ripristino del Patto di stabilità e l’imposizione di condizioni di rientro onerose. Se non fosse così, non si capirebbe la resistenza di un paese come la Germania, contributore netto al pari dell’Italia”.

“La ripresa sarà un percorso in salita ma gli italiani hanno risorse per farcela aggiunge -. Perciò non si può sottovalutare il rischio che nel post emergenza qualcuno dica: se avete beneficiato del fondo, dovete rientrare attuando le seguenti riforme sotto dettatura”. E conclude: “L’attuale commissione von der Leyen, al pari della precedente, è priva di visione politica ma l’Europa, in assenza di leadership, si riduce a un club diretto dalla Germania, da sola o con la Francia”.

Ed in vista del Consiglio europeo del 23 aprile l’ex commissario Ue commenta: “Dalla mia esperienza ho imparato che solitamente, quando non si vuol decidere, si rinvia o si convoca un tavolo tecnico. L’Italia dovrebbe porre un tema politico: o mettiamo in comune problemi e opportunità oppure è meglio prendere atto che l’Ue ha smesso di esistere”.

(16 APR / red)

(© 9Colonne – citare la fonte)

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