giovedì, Ottobre 15, 2020

Milano maglia nera in Europa. I listini temono il lockdown

Profondo rosso per gli industriali, che pagano il timore di nuove restrizioni (Pirelli -4,32%). Flessione del comparto oil in scia al prezzo del petrolio (Tenaris -4,99%). Spread in rialzo a 130 punti e risultato negativo dei bancari (Intesa Sanpaolo -4,93%).Eccezione Sit (+1,5%), che chiude un’acquisizione in Portogallo per la produzione di contatori d’acqua,

da del 15/10/2020 18:14

di Andrea Ciociola

Giovedì fosco per le piazze europee, che hanno aperto in netto calo dopo gli interventi alla nazione di Emmanuel Macron in Francia e Angela Merkel in Germania la sera di mercoledì. Tiene banco il peggioramento dei contagi da coronavirus in tutto il continente, dove il Ftse Mib è stato il peggiore chiudendo a -2,77% a 19.065 punti, dopo un minimo giornaliero a 18.957 punti. Seguono il Dax (-2,54%), il Cac 40 (-2,11%), il Ftse 100 (-1,76%) e lIbex 35 (-1,44%).

L’andamento della Pandemia acuisce l’incertezza dell’azionario. E i dati italiani mostrano un nuovo record per i contagi da coronavirus, con 8.804 casi nelle ultime ventiquattr’ore su 162.932 tamponi effettuati e 83 nuovi decessi registrati. In Francia il governo ha annunciato il rafforzamento delle restrizioni in otto città, tra cui Parigi, con un coprifuoco dalle 21 alle 6.

L’apertura di Wall Street è stata in rosso uniforme con cali oltre l’1%, seguita da una lieve ripresa: il Dow Jones cede lo 0,55%, l’S&P 500 lo 0,74% e il Nasdaq fa peggio perdendo lo 1,11%. Cominciano a farsi sentire anche sullazionario statunitense gli effetti delle nuove restrizioni introdotte nei paesi europei, oltre alla crescente consapevolezza del fatto che un accordo tra repubblicani e democratici per il nuovo pacchetto di stimoli si fa più lontano, ed è improbabile che venga approvato prima delle elezioni presidenziali del 3 novembre.

A Piazza Affari in forte calo il comparto oil e oil service, in scia alla flessione del prezzo del petrolio: Tenaris -4,99%, Saipem -3,28%, Eni -4,18%. L‘Opec ha affermato che la domanda del petrolio non sta recuperando come da attese.

In profondo rosso gli industriali, che hanno pagato i timori di nuove restrizioni dovute all’aumento dei contagi da coronavirus: Pirelli –4,32%Cnh -2,16%, B. Unicem -3,44%Fca -2,14%, Leonardo Spa4,32%  Prysmian -1,89%. Ha contenuto le perdite Stm (-1,42%), che ha acquisito e integrato gli asset di Somos Semiconductor. In controtendenza Ferrari (+0,54% a 158,45 euro), su cui Bank of America ha alzato il target price a 265 dollari da 235 dollari, confermando a buy il rating. Da segnalare Atlantia (-3,66%), che ieri è balzata del 9,16%.

Lo spread Btp/Bund è cresciuto del 7,44% arrivando a 130,987 punti base, con il rendimento del Btp decennale che raggiunge lo 0,7%. E il settore bancario chiude in netta flessione: Intesa Sanpaolo -4,93%, Mediobanca -3,95%, Unicredit -3,28%, Montepaschi -2,93%, Popolare di Sondrio -2,73%. Sulla parità Banco Bpm (-0,03%), sostenuta dalle indiscrezioni di stampa secondo cui si starebbero intensificando i contatti fra i vertici di Banco Bpm e di Credit Agricole finalizzati a un’aggregazione.

Tra le mid cap, male Technogym (-5,6%)Mutuionline (-5,37%)Cerved (-5,04%). Da segnalare invece Sit (+1,5%), dopo che l’azienda ha siglato un accordo vincolante per l’acquisizione del 100% di Janz-Contagem e Gestao de Fluidos S.A., consolidata azienda portoghese di proprietà della famiglia Janz specializzata nella produzione di contatori d’acqua residenziali.

Sull’Aim, da notare Casta Diva (+6,59%), dopo che si sono avverate tutte le condizioni sospensive preliminari allo sblocco della data d’efficacia dell’accordo siglato tra Casta Diva e Over Seas, società del Gruppo HDRÀ, per l’affitto del “Ramo di Azienda Eventi”” (RAE) con opzione d’acquisto.

Il dollaro torna ad apprezzarsi sull’euro, con l’andamento del cambio a 1,1701 (-0,38%). Per quanto riguarda il comparto petrolifero, il Wti tocca quota 40 dollari al barile, scambiando a 40,22 dollari (-2%), mentre il Brent fa poco meglio a 42,52 dollari al barile (-1,85%). L’oro si mantiene sopra quota 1.900 dollari l’oncia, dopo una giornata in cui era sceso sotto la soglia: tratta a 1.908,3 dollari (-0,05%).

Condividi su: