mercoledì, Luglio 8, 2020

Recovery Fund, Conte e Sanchez: “Si decida a luglio”

Incontro a Madrid: linea comune al Consiglio europeo del 17 e 18. Il presidente del Consiglio: “Non è un fronte del Sud, siamo più di 9 Paesi”. Lo spagnolo: “Spero di non averne bisogno, ma usare il Mes non è una vergogna”. Merkel al Parlamento europeo: “Accordo entro l’estate, si esce dalla crisi solo con soluzioni comuni”.

GIUSEPPE CONTE  PEDRO SANCHEZ   MES    RECOVERY FUND

da aggiornato alle 15:32 08 luglio 2020

© BURAK AKBULUT /  ANADOLU AGENCY VIA AFP – Giuseppe Conte, Pedro Sanchez

AGI – “L’Italia e la Spagna sono unite dal dolore per le morti da coronavirus. Non possiamo permetterci di essere prudenti. Dobbiamo osare. È comune interesse una risposta europea forte”. Lo ha affermato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nella conferenza stampa congiunta con il premier spagnolo Sanchez che aggiunge: “Serve una risposta comune europea alla crisi del nuovo coronavirus, una risposta storica che deve dare l’europea a questa pandemia”.

Il presidente del Consiglio italiano, in vista del Consiglio europeo del 17, sottolinea come: “non si può indietreggiare dalla proposta della Commissione. Io e Sanchez avremmo preferito di più, ma la proposta della Commissione è utile e va attuata subito. Bce e Commissione hanno svolto adeguatamente il loro compito. Non è un fronte del sud. Siamo partiti in 9 Paesi, ora siamo di piu”. Per Conte “è in gioco il mercato unico. Immagine cosa vuol dire dare un’immagine di un mercato non unita. Tutta l’Europa sarebbe meno competitiva a livello mondiale”.

“Se qualcuno esprime dei distinguo questo è legittimo ma ciò non significa che vada raggiunto un compromesso tra Ventisette, significherebbe elaborare una risposta che non serve a nessuno. L’Europa, se vuole condividere valori e interessi comuni, deve esprimere una risposta politica elevata. È la posizione di tutti, non solo di Italia e Spagna. L’importante è conservare questo impianto non mettere in discussione quella che è la risposta piu’ straordinaria, ovvero quella del debito comune europeo, del recovery”.

© Afp
Giuseppe Conte, Pedro Sanchez

Le posizioni italiane e spagnole sul Mes

“Per quanto riguarda il Mes, non ha senso creare strumenti e avere vergogna di usarli. Se facciamo questi passi come risposta comunitaria con questi strumenti comuni, non dovremo avere nessun inconveniente nel momento di usarli”. Così Pedro Sanchez, sulla misura per fronteggiare la crisi. “Non ha limite e riguarda spesa sanitaria per proteggere le vite dei nostri compatrioti. Non dico che lo farei ma non possiamo rendere frivola la gravità della pandemia. Io vorrei, desidero, auspico di non averne bisogno, sarebbe meglio e vorrebbe dire che la pandemia è calata e l’abbiamo controllata”, ha aggiunto il capo del governo spagnolo. “Tutto dipende dall’andamento della pandemia nel futuro”.

Per Sanchez “l’accordo deve arrivare a luglio. L’Europa fu la la risposta alla grande crisi della Seconda guerra mondiale e deve esserlo alla crisi della pandemia. Si tratta di un passo senza precedenti nella costruzione di un progetto comune che è l’Europa. Luglio deve esser il mese dell’accordo, siamo tutti obbligati a fare in modo che lo sia”

Conte, invece, ribadisce ciò che ha sempre sostenuto: “La posizione mia sul Mes ancora una volta non cambia. Non credo sia un approccio corretto dire il Mes lo prendiamo. Il ventaglio degli strumenti non è ancora attivo mi sembra assolutamente ideologico lo prendo o non lo prendo”. E aggiunge: “Noi ci aggiorneremo costantemente con la situazione della finanza pubblica, quando sarà completato tutto il negoziato europeo, valuteremo. Valutazione non in astratto ma concreto. Porteremo la nostra proposta che dovrà essere condivisa con il Parlamento. Credo che sia l’approccio più corretto, più trasparente, più utile. Tutto il resto sono dibattiti”. I due esponenti politici hanno concordato infine “di lanciare un vertice intergovernativo il prima possibile, anche prima di quest’anno”.

Il Recovery fund secondo Merkel

Per la ripresa dell’economia europea “non deve servire solo a ricreare le condizioni precedenti alla crisi, ma deve essere anche utilizzata per fare un passo nel futuro”. Lo ha detto Angela Merkel a Bruxelles, prima di presentare i piani per il semestre tedesco della presidenza Ue. La Cancelliera ha spiegato che l’Unione europea si trova, a causa della pandemia da coronavirus, “in una situazione finora sconosciuta di crollo economico, con la preoccupazione per i posti di lavoro”.

©  Afp
Angela Merkel

A detta di Merkel, “nei prossimi mesi si tratta di affrontare un grande compito, quello di riuscire a contenere la pandemia e di avere la meglio sulle sue conseguenze”. Oltre all’impegno per il superamento della crisi provocata dal Covid-19, Merkel ha citato come “punti centrali” del programma del semestre della presidenza della Germania “la digitalizzazione e la lotta contro i cambiamenti climatici”.

E ancora. “Sono felice che il mio primo viaggio all’estero dopo la deflagrazione della pandemia mi porti a Bruxelles e al Parlamento europeo”, ha aggiunto la cancelliera, spiegando che la Germania, nel semestre Ue, “ha di fronte una stretta collaborazione con l’europarlamento”.

“Non dobbiamo perdere tempo, perché a soffrirne sarebbero i più deboli”, ribadisce ancora la Cancelliera. “Mi auguro che un accordo sul fondo per la ripresa economica europea si raggiungerà entro l’estate”, ha aggiunto la cancelliera, spiegando che “la dimensione sociale è per la coesione dell’Europa altrettanto importante quanto quella economica”. A detta di Merkel, gli aiuti e la solidarietà per le regioni più colpiti dalla pandemia del coronavirus: “È nell’interesse di tutti”.

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