mercoledì, Agosto 25, 2021

Roma capitale. Delle confische…………….

Roma capitale delle confische. Sono infatti 3.243 i beni confiscati situati nella provincia romana su un totale di circa 18 mila tra quelli sottoposti a misure di prevenzione nel corso del triennio 2019-2021

da del 25/08/2021

di Maria Sole Betti

                                          Ministero Giustizia via Arenula- Roma

Roma capitale. Delle confische. Sono 3.243 i beni confiscati situati nella provincia romana su un totale di circa 18mila tra quelli sottoposti a misure di prevenzione nel corso del triennio 2019-2021. Tali dati, filtrati in base all’ubicazione geografica dei beni, sono solo alcuni tra i più rilevanti tra quelli emersi nella Relazione semestrale al Parlamento sui Beni Sequestrati e Confiscati, aggiornata al 30 giugno 2021 e pubblicata dal Ministero della Giustizia.

Il report, che unisce tutti i dati iscritti nella Banca dati centrale (Bdc), incardinata presso la Direzione Generale per gli affari interni del Dipartimento Affari di Giustizia, riporta elementi informativi e statistici relativi alle proprietà sottratte durante le operazioni di prevenzione, stabilite dal DL. 159 del 2011. L’analisi propone «una classificazione di beni che tenga conto anche dei più recenti prodotti finanziari, al passo con l’evoluzione dei settori di investimento della criminalità organizzata e, allo stesso tempo, è stata adottata una terminologia in linea con quella dei registri ufficiali già esistenti».

Stando a quanto riportato, solo per i primi sei mesi di quest’anno sono complessivamente 220.938 i beni interessati dai procedimenti di prevenzione registrati nella Bdc, con un aumento di circa 11.830 unità. Un incremento rilevante, a cui si allinea anche il numero di quelli sottoposti a confisca, corrispondente complessivamente a 84.430 per il 2021 e superiore di circa cinquemila unità rispetto al 2020. Incremento anche per la categoria delle confische «definitive», con una crescita di poco più di mille. Flessione, al contrario, per i beni sottoposti a sequestro, di circa il 20%, confrontando le somme relative allo stesso periodo dell’anno passato.

Tuttavia, è in particolar modo l’insieme delle informazioni filtrate in base al criterio dell’ubicazione geografica delle confische a fornire un quadro più chiaro e una divisione territoriale e provinciale netta. Il documento sottolinea, infatti, che «dei circa 18 mila beni assoggettati a confisca (definitiva e non) nel triennio 2019-21 per i quali è possibile stabilire la località in cui si trovano, 3.243 sono situati nella provincia di Roma e 1.133 in quella di Palermo» (si veda tabella in pagina). Una predominanza di più del doppio che di fatto ha allontanato i numeri delle prime due province, il cui discrimine per beni confiscati fino all’anno scorso era di sole 500 unità. Segue poi Trapani, che si riconferma al terzo posto nel ranking stilato da Via Arenula, con un numero di beni complessivi confiscati pressoché identico a quello degli scorsi anni. Medaglia di legno invece per Napoli, con 752 confische contro le 688 del 2020.

Una preponderanza dunque del Centro-sud, che tuttavia, si avverte, non deve essere fuorviante alla luce della prevalenza dei procedimenti e degli uffici giudiziari a cui sono riconducibili le attività di confisca e sequestro nell’area meridionale e peninsulare. Peraltro, la presenza, seppur all’undicesimo posto, di Milano tra le province sotto esame per numero di beni sottoposti a procedimento dovrebbe definitivamente togliere ogni dubbio.

«Specifica menzione», sottolinea poi il Dicastero, per «i 106 beni situati in territorio estero (di cui 63 relativi a beni immobili e aziende)». Dato che, anche in questo caso, non si distacca dal numero dell’anno passato. Le informazioni sui beni sottoposti a confisca per il triennio 2019-2021 sono fruibili anche in relazione alla confisca definitiva o meno del bene immobile e in base a biennio, distretto giudiziario e regione, tra cui spiccano Sicilia, Emilia Romagna e Lombardia. Rilevanti anche quelle sui beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, cosiddetti beni destinati, preponderanti ancora una volta nella provincia di Palermo, Napoli e Reggio Calabria.

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