mercoledì, Giugno 24, 2020

Sei persone sono state arrestate per corruzione nei condoni edilizi a Roma

L’inchiesta è partita da un dipendente minacciato perché aveva riscontrato irregolarità nella gestione delle pratiche da parte dalla società alla quale il Comune ha dato in appalto le istanze

CORRUZIONE    COMUNE ROMA     CONDONO EDILIZIO

da aggiornato alle 08:1724 giugno 2020 

Scoppia il bubbone corruzione negli uffici del Comune di Roma che seguono le pratiche dei condoni edilizi.

Sei persone, indagate a vario titolo, di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione di persona incaricata di pubblico servizio, truffa e falsa attestazione e certificazione, sono finite ai domiciliari a conclusione delle indagini avviate dai carabinieri del comando Roma-Eur nel settembre del 2016. All’epoca un funzionario della società “Risorse per Roma spa”, in servizio presso l’Ufficio Condono Edilizio, aveva denunciato di aver ricevuto una lettera anonima di minacce legate alla sua attività professionale.

Come è partita l’inchiesta

L’uomo aveva riscontrato anomalie amministrative su diverse pratiche di condoni edilizi e le indagini hanno consentito di riscontrare irregolarità nella trattazione delle pratiche da parte quattro dipendenti della stessa Società, appaltata dal comune di Roma per la gestione dell’Ufficio Condono. Coinvolti anche un funzionario del comune di Roma, e un geometra, libero professionista, accusato di aver agevolato i privati che presentavano o le richieste.

Chi è coinvolto

In particolare i dipendenti pubblici chiedevano mazzette ai privati che avevano in pendenza l’istruttoria di istanze di condono di immobili per aggirare la burocrazia, manovrando a loro piacimento le richieste per sanare violazioni edilizie e regolarizzare immobili abusivi.

Nel corso delle indagini sono state individuate le pratiche oggetto di condotte corruttive con le necessarie verifiche presso l’Ufficio del Condono Edilizio che hanno consentito di riscontrare gli elementi informativi raccolti e quindi addebitare ad ognuno degli indagati chiare responsabilità nelle singole imputazioni per fatti di corruzione, per diverse centinaia di migliaia di euro, dettate da un sistema consolidato da diverso tempo che agiva con spregiudicata determinazione.

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