venerdì, Giugno 5, 2020

Bankitalia: da Dl Cura Italia e Dl Rilancio oltre 2 punti di Pil….

Le misure della politica di bilancio di sostegno diretto alla domanda fornirebbero un contributo significativo nel mitigare la contrazione del Pil nell’anno in corso. E’ quanto scrive la Banca d’Italia nelle nuove proiezioni macroeconomiche per l’Italia. Palazzo Koch, comunque, stima per il 2020 una caduta del pil del 9,2%.

da del 05/06/2020 16:13

Le misure della politica di bilancio di sostegno diretto alla domanda, incluse nei decreti legge Cura Italia e Rilancio, fornirebbero un contributo significativo nel mitigare la contrazione del Pil nell’anno in corso, valutabile secondo i moltiplicatori tradizionali in oltre 2 punti percentuali.E’ quanto scrive la Banca d’Italia nelle nuove proiezioni macroeconomiche per l’Italia.

Palazzo Koch, comunque, stima per il 2020 una caduta del pil del 9,2%.

Due gli scenari delineati da Palazzo Koch: quello di base con l’ipotesi che la diffusione della pandemia rimanga sotto controllo a livello globale e in Italiaprevede, appunto, per quest’anno una contrazione del PIL nel nostro Paese del 9,2% seguita da una graduale ripresa nel prossimo biennio (+4,8% nel 2021 e +2,5% nel 2022).

Nella proiezione di base, inoltre, si ipotizza che la domanda estera per i beni prodotti nel nostro paese si riduca del 13,5% nel 2020 e torni a espandersi nel prossimo biennio. Ulteriori ripercussioni sull’attività economica derivano dalla caduta dei flussi turistici internazionali.

In un secondo scenario più severo, in scia all’eventualità del protrarsi dell’epidemia o alla necessità di contrastare possibili nuovi focolai, il PIL italiano crollerebbe, invece, del 13,1% quest’anno e recupererebbe a ritmi più moderati nel 2021 (+3,5%).

In questo scenario, in particolare, si ipotizza: una caduta della domanda estera più marcata di quella dello scenario di base nell’anno in corso (20%) e una ripresa più graduale nel prossimo biennio, sia del commercio mondiale sia dei flussi turistici; l’emergere di nuovi focolai dell’epidemia che comporterebbero l’adozione di nuove misure di sospensione delle attività economiche per una quota pari a circa il 5% del valore aggiunto per 4 settimane nei mesi estivi e circa il 15% per 6 settimane tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021; un aumento dei rendimenti a lungo termine di circa 50 punti base e un irrigidimento delle condizioni del credito pari a circa la metà di quanto osservato durante la crisi finanziaria globale.

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