venerdì, Settembre 4, 2020

Barbara Berlusconi e il Covid: «Non sono un’untrice, contro di me un trattamento disumano»

LE PAROLE DELLA FIGLIA DEL LEADER DI FORZA ITALIA

La primogenita dell’ex premier e di Veronica Lario: «Dopo tre tamponi e un test sierologico negativi è molto improbabile che papà abbia preso il Covid da me. Lui è risultato positivo molto dopo. Non ho condotto alcuna vita sregolata in Sardegna».

Dadi Angela Frenda

«Un trattamento disumano, quello che mi stanno riservando». In una giornata di grande preoccupazione per la salute del padre, chiusa a Villa Certosa dove è ancora in quarantena insieme con i suoi figli, Barbara Berlusconi avrebbe solo voglia di rinchiudersi a riccio con tutto e tutti. Non le piace quello che ha letto sui giornali venerdì mattina: lei dipinta come la persona che ha trasformato in cluster la residenza sarda del Cavaliere.

Ma, soprattutto, la primogenita di Berlusconi e di Veronica Lario non condivide il modo in cui tutta la vicenda è stata gestita e interpretata, addossando a lei responsabilità pesanti e, a suo parere, ingiuste. Così, alle pochissime persone alle quali ha risposto al telefono non ha fatto che ribadire il proprio pensiero: «Nei giorni in cui vivo momenti di grande angoscia per la salute di mio padre penso sia disumano essermi trovata su tutti i media come l’untrice ufficiale della persona a cui voglio più bene. Vorrei proprio capire su quali basi sono stata indicata con certezza come la responsabile. Tra l’altro, i tempi e i ripetuti tamponi negativi fatti da mio padre dimostrano il contrario. La caccia all’Untore è una cosa da Medioevo, e la trovo umanamente inaccettabile oltre che scientificamente indimostrabile».

«Un trattamento disumano, quello che mi stanno riservando». In una giornata di grande preoccupazione per la salute del padre, chiusa a Villa Certosa dove è ancora in quarantena insieme con i suoi figli, Barbara Berlusconi avrebbe solo voglia di rinchiudersi a riccio con tutto e tutti. Non le piace quello che ha letto sui giornali venerdì mattina: lei dipinta come la persona che ha trasformato in cluster la residenza sarda del Cavaliere.

Ma, soprattutto, la primogenita di Berlusconi e di Veronica Lario non condivide il modo in cui tutta la vicenda è stata gestita e interpretata, addossando a lei responsabilità pesanti e, a suo parere, ingiuste. Così, alle pochissime persone alle quali ha risposto al telefono non ha fatto che ribadire il proprio pensiero: «Nei giorni in cui vivo momenti di grande angoscia per la salute di mio padre penso sia disumano essermi trovata su tutti i media come l’untrice ufficiale della persona a cui voglio più bene. Vorrei proprio capire su quali basi sono stata indicata con certezza come la responsabile. Tra l’altro, i tempi e i ripetuti tamponi negativi fatti da mio padre dimostrano il contrario. La caccia all’Untore è una cosa da Medioevo, e la trovo umanamente inaccettabile oltre che scientificamente indimostrabile».

Non ci sta, insomma, Barbara, a interpretare il ruolo della colpevole, proprio mentre le condizioni del leader di Forza Italia diventano comunque più serie di quanto si potesse ipotizzare inizialmente. E lei, che di quell’uomo è la figlia, sente di avere addosso, oltre alla naturale ansia per un genitore, anche la responsabilità di essere additata pubblicamente come colei che quella malattia l’avrebbe portata in casa. Un «trattamento disumano» del quale dà la responsabilità ai media, va bene, ma anche a un certo mondo vicino al padre che, forse, non la ama poi così tanto.

E pensare che, ritagliandosi un ruolo più defilato, dopo l’esperienza dirigenziale al Milan, credeva di essersi oramai salvata da certi veleni interni. Questa ultima vicenda, però, le sta dimostrando il contrario. Ma quello che più di ogni altra cosa non accetta è la ricostruzione fatta della sua estate, nella quale la si dipinge come una irresponsabile che sarebbe andata per feste e movida, senza alcuna cautela. «No, non ci sto a sentirmi dire questo. Non mi riconosco in questa specie di ritratto. Non ho condotto alcuna vita sregolata in Sardegna. Le volte che sono uscita la sera in tre mesi si possono contare sulle dita di una mano. Mai come quest’anno sono stata praticamente sempre a Villa Certosa: altro che movida… Pannolini, piuttosto!».

Ed è soprattutto sulla tempistica che Barbara insiste per allontanare i sospetti, le ipotesi velenose, le illazioni: «Dopo tre tamponi e un test sierologico negativi è molto improbabile che papà abbia preso il Covid 19 da me. Lui è risultato positivo molto dopo, e ultimamente il periodo di incubazione del virus si è ridotto». Insomma, il messaggio è chiaro: non buttatemi addosso fango, non attribuitemi colpe non mie. Soprattutto in un momento in cui la tensione per la salute di Silvio Berlusconi è altissima.

Non a caso anche lei ieri ha atteso con una certa ansia il bollettino delle 16 dell’Ospedale San Raffaele sullo stato di salute del papà, che a causa del Covid 19 ha contratto una polmonite bilaterale, e che descrivono come giustamente preoccupato e di pessimo umore.

E Barbara sempre ieri pomeriggio gli ha telefonato per potergli almeno essere vicina, nonostante la distanza: «Papà sei un uomo dalle mille risorse. Come da tante battaglie, ne uscirai più forte di prima». Per poi aggiungere convinta nel corso della telefonata: «L’Italia ha bisogno di te perché sei l’unico che può portare moderazione e proposte concrete ed efficaci per risollevare il nostro Paese da questo momento di crisi e di sbando. Ti sono vicina con il cuore».

Al netto dello sfogo, adesso Barbara non chiede altro, da figlia, che di poter vivere questi momenti, certamente non facili, senza subire anche ricostruzioni «indimostrabili e strumentali». Perché, aggiunge, «credo di averne diritto».

4 settembre 2020 (modifica il 4 settembre 2020 | 22:17)

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