giovedì, Gennaio 7, 2021

Il piano di Euronext per Borsa Spa dopo il via libera dell’Antitrust Ue atteso per il 21 gennaio

Dalla sede di Piazza Affari, alla squadra dei manager in capo a Borsa, Mts, Cassa di Compensazione, alla piattaforma integrata, a Consob. Ecco che cosa accadrà dopo il via libera dell’Antitrust atteso per il 21 gennaio, secondo quanto raccolto da milanofinanza.it da fonti di mercato.

da del 07/01/2021 13:55

di Elena Dal Maso

La settimana prossima, fra il 12 e il 13, la Camera discuterà le tre mozioni sulla cessione di Borsa Spa da parte del London Stock Exchange (Lse), quella della maggioranza che vede primo firmatario Davide Zanichelli e due della minoranza (la Lega con Giulio Centemero e Fdi con Giorgia Meloni).

Il 21 gennaio l’Antitrust Ue dovrebbe dare il via libera all’intera operazione. Permettere quindi a Lse di acquisire Refinitiv, la Banca data concorrente a Bloomberg (valutata 27 miliardi di dollari), in modo tale che poi Londra renda effettiva la vendita di Borsa alla cordata composta da Euronext-Cdp- Intesa Sanpaolo.

Solo a partire da quel momento l’acquirente di Borsa potrà iniziare a lavorare sui processi di integrazione, fatto ora tecnicamente impossibile perché finché non ci sarà il disco verde dell’Ue, le due realtà restano concorrenti. Dal via libera in poi anche la Consob sarà chiamata ad esprimere la sua opinione sul nuovo gruppo e sulla sua governance, dal momento che l’asset italiano è stato definito strategico dal Parlamento.

A Piazza Affari e fra le Forze politiche a Roma, soprattutto in seno all’opposizione, ci si interroga da tempo su che cosa accadrà di fatto quando la Confederazione Europea dei Listini, guidata dall’Amministratore Delegato Stéphane Boujnah, metterà piede a Milano. Secondo quanto ha potuto ricostruire milanofinanza.it da fonti di mercato, ci vorrà diverso tempo, almeno 18 mesi prima che l’Italia venga inserita nella Piattaforma Telematica del Gruppo. Fino a quella data Millennium (parte di Lse) continuerà ad occuparsi delle contrattazioni dei vari strumenti di equity e derivati di Piazza Affari, mentre Sia resterà il punto di riferimento anche successivo per il gruppo su Mts e i Btp. 

Le Società Italiane che volessero essere scambiate anche su altri listini, come quello di Parigi o di Amsterdam, potranno farlo fin da subito, ma non nell’ambito di un single order book, ovvero un’unica immissione di ordine che valga per più piazze finanziarie.  Il Gruppo con sede ad Amsterdam continuerà nel frattempo a investire nella tecnologia, messa sotto stress a livello mondiale da un numero sempre maggiore di strumenti quotati. Al momento Euronext sta continuando a implementare i nuovi strumenti legati alle Commody del Mercato Norvegese.

Sul fronte dei manager, squadra che vince non si cambia. Raffaele Jerusalmi, lAmministratore Delegato di Borsa Spa che ha fatto crescere il gruppo tanto da portarlo da 1,6 miliardi di euro (il prezzo pagato da Lse nel 2007) a 4,325 miliardi (quanto ha investito Euronext), è considerato un ottimo manager, la cui presenza è ritenuta utile per Milano anche sotto il Nuovo Gruppo. Lo stesso si dica per i vertici di Mts, guidato da Fabrizio Testa e quelli di Cassa Compensazione Garanzia, sotto la gestione dellAmministratore Delegato Marco Polito. 

Sarà invece molto difficile che la sede di Euronext-Borsa, come richiesto dalla mozione firmata dalla maggioranza, venga spostata da Amsterdam, Paese ritenuto neutrale dal Gruppo, in Italia. Ma Palazzo Mezzanotte resterà la sede di Borsa Italiana (qualche timore era emerso a Milano di recente) dove dovrebbero aver luogo anche eventi specifici per sviluppare l’interesse della comunità finanziaria nei confronti delle quotazioni. 

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