sabato, Dicembre 21, 2019

La Lega cambia statuto, ma Bossi attacca: «Salvini non ci impone un c…»

IL FUTURO DEL CARROCCIO

Il Senatur alla convention del Carroccio esalta le Sardine e dà battaglia sull’uso del simbolo leghista nel nuovo logo salviniano. Ma poi saluta il leader con un abbraccio

da Corriere.it di Marco Cremonesi e redazione online

È in corso a Milano il Congresso straordinario della Lega. Il partito fondato da Umberto Bossi resterà in vita, anche per le pendenze con la magistratura legate alla restituzione allo Stato dei 49 milioni di euro di rimborsi elettorali giudicati irregolari (che dovranno essere ripagati nei prossimi 80 anni), ma cambierà statuto. Da anni il suo attuale leader, Matteo Salvini, ha dato al partito che fu separatista un’impronta nazionale. La principale novità sarà la possibilità per i tesserati di avere la «doppia tessera», con l’iscrizione alla «nuova» Lega fondata da Salvini due anni fa. Umberto Bossi manterrà la carica di presidente federale a vita, anche se il suo ruolo sarà depotenziato, ma nel nuovo statuto resterà la parola Padania. Questa è la cronaca di quanto sta accadendo.

Ore 15.39: il punto della situazione
(Marco Cremonesi) «Col cavolo che questo è un funerale… Il funerale è per gli altri. Ci sono discussioni, ma le discussioni sono normali in un partito». Umberto Bossi viene accolto da un applauso scrosciante. Fino all’ultimo la sua presenza non era garantita al XVIII congresso della Lega Nord, chiamato a modificare lo Statuto del partito. Molti temevano invece tuoni e fulmini contro il nuovo corso salviniano. E invece, il fondatore, arrivato con la carrozzella con cui si muove dall’attacco subito lo scorso febbraio, rende omaggio più volte a Matteo Salvini: «È uno di quelli che vogliono combattere ancora».

Non era scontato. Il congresso, all’Hotel Da Vinci di Milano, serve a integrare i militanti della Lega Nord, quella classica, con la Lega per Salvini premier nata due anni fa. I presenti sono pochi, 126 sui circa 500 della platea congressuale piena. Ma nel regolamento è scomparso il numero legale e i presenti sono più che sufficienti.

Ore 14.52
«Sono soddisfatto del congresso federale che ha varato la nascita della nostra nuova Lega Salvini Premier che prosegue nel segno della continuità il percorso politico intrapreso tre decenni anni dalla Lega Nord. Manteniamo le nostre radici, la nostra forza di movimento popolare radicato sul nostro territorio, su ogni territorio, manteniamo il nostro dna, trasformandoci da movimento presente solo al nord a movimento nazionale». Lo ha dichiarato Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega Lombarda. «Un’evoluzione necessaria, per adeguarci ai tempi attuali, alle battaglie attuali, ai tanti consensi che raccogliamo da nord a sud. Grazie a Umberto Bossi, con cui in questi giorni prima del congresso mi sono a lungo confrontato, che 35 anni fa ha fatto partire tutto questo, grazie a Matteo Salvini che in questi anni ci ha portato dal 4% al 40% e ci riporterà presto al governo nazionale. Grazie a tutti i militanti che hanno partecipato a questo congresso. E adesso pancia a terra, al lavoro, per far crescere ancora di più la Lega Salvini premier».

Ore 14.04
«Mi spiace che oggi a fare il controcanto c’erano le sardine, peccato che fossero in quaranta. Fanno simpatia ai giornalistoni dei giornaloni, lasciamogli il giochino. Tanto poi i popoli votano». Così Matteo Salvini nel suo intervento al congresso federale della Lega Nord. «Lasciamo agli altri la piazza dei `no´», ha poi aggiunto.

Ore 13.46
Il fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi, ha lasciato il congresso federale straordinario del partito che oggi ha approvato all’unanimità alcune modifiche allo statuto del movimento fondato nel 1991. Prima di lasciare il palco della sala congressi dell’hotel Da Vinci di Milano, il «senatur» è stato abbracciato dal segretario federale Matteo Salvini. Ai cronisti, che lo hanno seguito fino all’uscita dell’edificio, Bossi non ha rilasciato dichiarazioni.

Ore 13.35
Bossi, che arrivando si era imbattuto nelle sardine che a dispetto della pioggia battente manifestavano poco distante dall’hotel del congresso, ha detto: «Sono un’operazione intelligente. Le hanno messe in piedi per creare spinta sociale su alcuni argomenti che interessano alla sinistra. Non diventeranno un partito, il partito già c’è e si chiama Pd. Ma bisogna imparare a non sottovalutare e continuare anche noi ad avere una spinta sociale».

In ogni caso, nessuno spunto polemico nei confronti del suo partito: «Oggi non si chiude nessuna lega. Ci siamo messi d’accordo sul nuovo tesseramento sapendo che non cambierà il mondo. Anche sulla questione del simbolo, non vedo niente di particolarmente in contrario». Poi, diventa più duro: sul doppio tesseramento certo «lo possiamo concedere, siamo noi che concediamo e Salvini, lo diciamo con franchezza, non può imporci un cazz…». Con un’alzata di mano, la svolta è compiuta e certificata dal notaio. In attesa che prenda la parola Salvini.

Ore 13.34
«Propongo al congresso di autodenunciarci in massa se dovessero procedere»: il segretario della Lega Matteo Salvini lo ha detto parlando della richiesta di autorizzazione a procedere per sequestro di persona riguardo al blocco della nave Gregoretti.

Riguardo alla legge elettorale il leader della Lega ha aggiunto: «A gennaio ci sarà la Corte Costituzionale che deciderà o meno della ammissibilità del referendum» per modificare la legge elettorale «e noi contiamo che i supremi giudici non scippino questo esercizio di democrazia ai cittadini italiani, che hanno il diritto di scegliere con che sistema elettorale votare».

«Bisogna aprire con intelligenza» ma bisogna aprire la Lega, secondo Matteo Salvini, che al congresso del Carroccio ha spiegato che con il 30% non si può «ragionare come se avessimo ancora il 3%». «Chi lascia fuori chi è più bravo» ha aggiunto il segretario, chi «tiene le porte chiuse fa il male del movimento», ovviamente «non subappaltando il movimento a portatori di voti dell’ultim’ora».

Ore 12.51
Umberto Bossi ha appena lasciato la sala dell’Hotel Da Vinci, dove è in corso il congresso della Lega nord, aiutato ad alzarsi dal palco è stato salutato da Matteo Salvini, che si è scambiato un abbraccio con il fondatore della Lega.

 Ore 12.37
«Nessuna raccolta firme. Il futuro legale rappresentante della Lega Nord, previo passaggio nel prossimo consiglio federale, potrà concedere il simbolo alla Lega Salvini premier». È quanto chiarisce la Lega in merito alle parole pronunciate al congresso dal fondatore del partito Umberto Bossi.

 Ore 12.35
Umberto Bossi puntualizza che il simbolo della Lega è il simbolo della Lega e che se «Salvini vuole avere, nel partito che sta facendo, la possibilità di avere il simbolo della Lega, deve raccogliere le firme». E ancora: «Sono contento di dirvi che oggi non si chiude nessuna Lega, questo congresso nella sostanza dà la possibilità di avere il doppio tesseramento, sarà possibile essere iscritti alla Lega e alla Lega per Salvini». «Questo ha aggiuntoglielo possiamo concedere, siamo noi che concediamo non è Salvini che ci impone. Salvini non può imporci un cazzo lo diciamo con franchezza. Le cose imposte non funzionano».

Ore 12.39
Come cambia lo statuto, esattamente? Rispetto al testo precedente (del 2015), le principali modifiche (elencate dall’agenzia Agi) riguardano il ruolo di Bossi e la possibilità, scritta nero su bianco, che il consiglio federale conceda il simbolo ad altri movimenti politici. Il senatur rimane presidente a vita del Movimento che fece nascere (federando tutti i soggetti politici autonomisti 28 anni fa). Bossi resta «garante dell’unità della Lega Nord», ma gli viene tolta la possibilità di «assumere i poteri e le competenze del consiglio federale» in caso di dimissioni del segretario e di «convocare entro 120 il congresso straordinario degli organi elettivi». In caso di dimissioni del segretario, viene quindi introdotta una nuova figura, quella del «commissario federale con pieni poteri» che gestisce la transizione verso il congresso. Altra funzione che viene tolta alla presidenza federale, e quindi a Bossi, è quella di rappresentare l’ultima istanza cui possono fare «ricorso in appello» i padri fondatori che vogliano contestare eventuali provvedimenti disciplinari. Il presidente rimane comunque un componente del comitato disciplinare e di garanzia, organo cui spettano le deliberazioni in questi casi.

Dallo statuto scompare tutta la parte relativa alle sezioni provinciali, che dovrebbero passare al nuovo soggetto nazionale «Lega Salvini premier» fondato nel 2017, mentre un’altra modifica riguarda la scadenza degli organi elettivi: il segretario e il consiglio federale non saranno in carica più solo tre anni, come introdotto da Roberto Maroni, nel 2012, ma cinque.

Viene poi messa nero su bianco la possibilitàgià realizzata, peraltro, alle scorse Europee con Lega Salvini premier — che il consiglio federale conceda «l’utilizzo, anche per fini elettorali» del simbolo «ad altri Movimenti politici, le cui affinità con gli obiettivi di Lega Nord sono rimesse alla valutazione» del massimo organo esecutivo del partito. La struttura del vecchio Carroccio ne esce poi «dimagrita»: scompaiono, tra gli altri organismi, la segreteria politica (una sorta di doppione del consiglio federale, usato, in passato, sostanzialmente soltanto da Maroni), e il responsabile federale organizzativo. Rimane, invece, la parte in cui si afferma che la «Lega Nord tutela le minoranze , ove presenti, e, a tal fine, garantisce la presenza con diritto di parola e di voto in seno al consiglio federale al candidato alla carica di segretario federale che risulti il primo dei non eletti» (resta anche la parte in cui, in seguito a due assenze, anche non consecutive, in consiglio, si perde questo diritto).

Curiosa la IV postilla alle disposizioni finali, in cui si delibera che «fino allo svolgimento del successivo congresso federale, il segretario federale, su conforme delibera del consiglio federale, ha il potere di modificare la sede della Lega Nord».

Ore 11.36
«Non bisogna sottovalutare le Sardine che sono una operazione intelligente, rappresentano la spunta sociale contro il Palazzo. All’inizio lo abbiamo fatto anche noi della Lega», ha detto Bossi. «Le Sardine – ha aggiunto – non diventeranno un partito, il partito c’è già e si chiama Pd». E sul futuro del partito da lui fondato ha detto: «Non abbiamo ancora vinto, ma Matteo è uno che vuole combattere ancora». Sul fatto che la riunione di oggi segni il taglio con le radici indipendentiste ha poi commentato:«oggi è il funerale della Lega? Col c…, oggi è il funerale degli altri. La Lega è il partito nazionale dei popoli del Nord e questo ormai tutti li hanno capito». Il Senatur ha poi precisato che nella Lega «non ci sono litigi per fortuna, sarebbe un modo per dare soddisfazione agli altri».

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