giovedì, Dicembre 12, 2019

LEGGE DI BILANCIO 2020-Manovra, Slitta al 2022 la fine del mercato tutelato dell’energia

Slitta da luglio 2020 al 1 gennaio 2022 la fine del mercato tutelato per l’energia. Lo prevede un sub-emendamento M5S alla manovra approvato dalla commissione Bilancio del Senato.

da Corriere.it- Economia-di Redazione 11 dicembre 2019

Si stabilisce anche che il Mise, sentita l’Autorità per l’energia (Arera) entro marzo stabilisca «modalità e criteri dell’ingresso consapevole» nel mercato libero dei clienti finali. Arriva anche una stretta sui fornitori di energia elettrica: entro marzo saranno ridefiniti i paletti per rientrare nell’Elenco dei soggetti abilitati, «a tutela dei consumatori».

La fine del mercato tutelato era già stata rinviata, un anno fa, al 2020: Ecco Le cose da sapere prima di decidere ed evitare le trappole. L’aiuto per il confronto delle tariffe del portale dell’Authority. Il 41% delle famiglie (pari a 11,8 milioni di utenze domestiche) ha abbracciato la concorrenza.

Ancora due anni per passare al mercato libero

La fine del regime di maggior tutela dei mercati energetici, condizione nella quale si trova ancora la maggioranza delle famiglie italiane che non hanno scelto piani tariffari sul mercato libero, slitta di un anno, da luglio 2019 al luglio 2020.

La Commissione Affari istituzionali del Senato ha approvato un emendamento del M5s al decreto Milleproroghe. L’intero provvedimento andrà in Aula e l’approvazione è prevista per lunedì, poi il testo passerà alla Camera. L’iter però è segnato e in più occasioni il governo giallo-verde aveva espresso dubbi sulla fine del regime di maggior tutela. Questo cosa vuol dire per i consumatori? Che c’è più tempo per scegliere. Alzi la mano chi non ha mai ricevuto una telefonata da un call center che a nome di un operatore elettrico o del gas vi ha fatto un’offerta per il passaggio al mercato libero o al nuovo fornitore nel caso aveste già detto addio al mercato di maggior tutela.

Di recente sono diventati più aggressivi e talvolta un po’ sommari nelle informazioni per convincervi.

Ecco alcune frasi che si sentono ripetere ma che sono imprecise. «Tra pochissimi mesi finisce il mercato tutelato e non può più perdere tempo»: in realtà si tratta di due anni, il termine ora è luglio 2020. Poi: «Se non decide lei il nuovo operatore le verrà imposto».

In realtà non è stato ancora definito il destino dei 17,3 milioni di famiglie (il 59%) ancora nel mercato tutelato né il meccanismo che sarà applicato. O ancora: «Abbiamo saputo dall’Autorità dell’energia elettrica che lei ha alti consumi». L’Autorità per l’energia elettrica e il gas non fornisce questo tipo di informazioni.

Dunque, come orientarsi? Ecco quali sono le cose da sapere prima di decidere.

di Francesca Basso

Sconti. Su 100 euro spesi, il gas vale solo 40

La spesa per la fornitura elettrica e del gas di un utente in maggiore tutela riunisce diverse voci, di cui alcune sono fisse e dunque non soggette a eventuali sconti.

Partiamo dal prezzo finale della luce:

1) il 20,38% è rappresentato da trasporto e gestione contatore;

2) il 22,44% da oneri di sistema (tra cui incentivi alle rinnovabili e dismissione del nucleare),

3) 13,34% imposte;

4) la materia energia:è  il 43,84% dell’intera spesa, qui il gestore può applicare uno sconto.

a) per il gas: la percentuale scende al 39,33%;

b) le imposte salgono al 39,12%;

c) gli oneri sono pari al 3,41%,

f) trasporto e contatore 18,14%.

Dunque, se vi promettono uno sconto ad esempio del 10%, questo percentuale di sconto non è sull’intera bolletta, ma solo sulla materia energia e dunque l’impatto dipende da quanto consumate. Il prezzo della maggior tutela viene stabilito ogni tre mesi dall’Authority sulla base delle quotazioni sul mercato internazionale.

Trasparenza. Sul web il portale per fare confronti

Entro fine anno andrà a regime il portale web su cui dovranno essere pubblicate tutte le offerte di elettricità e gas, e che consentirà alle famiglie e alle piccole imprese di compararle. È online il sito www.ilportaleofferte.it che raccoglie le offerte di luce e gas rivolte a ogni tipologia di cliente (energia ma anche servizi) presenti sul mercato, pubblicizzate con una copertura territoriale pari almeno alla regione. Per scegliere è sempre necessario sapere quanto si consuma, in che fasce orarie e in che giorni della settimana.

Informazioni che si trovano in bolletta.

Liberalizzazione. A cinque operatori va l’86% del mercato

La liberalizzazione del mercato dell’energia è cominciata 10 anni fa:

Dal primo luglio 2007 tutti i consumatori, famiglie e imprese, hanno potuto scegliere se restare nella Maggior Tutela (prezzo stabilito ogni tre mesi dall’Authority) o passare al mercato libero. Una migrazione lenta, ma costante da parte delle società energivore: industrie, imprese, grandi centri commerciali, etc.

Nel 2012 le famiglie che avevano abbracciato la concorrenza erano il 21%, cinque anni dopo sono raddoppiate passando al 41% (pari a 11,8 milioni di utenze domestiche). È cresciuto anche il numero degli operatori: sono 542 le imprese che nel 2016 hanno dichiarato di svolgere l’attività di vendita nel mercato libero (48 inattive).

Attualmente la quota di mercato domestico è per l’86,6% coperta dai primi cinque operatori: Enel (35,3%), Edison (4,7%), Eni (4,3%), A2A e Iren.

Quanto ai clienti non domestici alimentati in bassa tensione, Enel è al primo posto con il 40,4% mentre il secondo operatore è Hera con il 3,9%.

 

 

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