giovedì, Aprile 9, 2020

L’exit strategy dell’Europa dalle misure di contenimento del coronavirus

In una bozza della Commissione di cui l’AGI è entrata in possesso si parla di una riapertura a tappe coordinata, mentre più lunghi sarebbero i tempi per le frontiere esterne all’Ue.

CORONAVIRUS                                 EUROPA

AGIaggiornato alle 22:230 8 aprile 2020

© Roma, coronavirus –
TIZIANA FABI / AFP

La Commissione non intende chiedere agli Stati membri di procedere rapidamente al ritorno delle frontiere aperte all’interno dell’Unione Europea. E’ quanto emerge da una bozza di documento della Commissione sulla exit strategy dalle misure di confinamento, di cui l‘AGI è entrata in possesso. La fine dei controlli alle frontiere interne deve avvenire in modo “graduale” e “nel moneto in cui la situazione epidemiologica delle regioni frontaliere converge”, si legge nel documento.

“Gli Stati membri vicini dovrebbero restare in stretto contatto e facilitarlo”. La Commissione ipotizza invece di mantenere molto più a lungo il divieto di ingresso nell’Ue da paesi terzi.

“Dato che la convergenza epidemiologica oltre l’Ue è più difficile da realizzare, la riapertura della frontiera estenda dovrebbe avvenire in una seconda fase”, si legge nel documento.

“La ripresa delle attività economiche deve essere a tappe” e “non tutta la popolazione dovrebbe rientrare nel luogo di lavoro allo stesso tempo”. È una delle raccomandazioni che la Commissione intende indirizzare agli Stati membri.

Secondo la Commissione, dovrebbero essere autorizzate in modo progressivo la riapertura delle attività commerciali e delle scuole ma garantendo il distanziamento sociale, e delle attività culturali e sociali come bar, ristoranti e cinema, ma limitando il numero di persone presenti e gli orari di apertura. Il divieto di eventi di massa come i festival, invece, dovrebbe essere tolto “in una fase successiva”.

 

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