venerdì, Novembre 29, 2019

Malta, governo travolto dal caso Caruana Galizia: «Il premier Muscat verso le dimissioni»

IL CASO DELLA GIORNALISTA UCCISA A MALTA
Il primo ministro potrebbe lasciare presto. Il figlio di Daphne non molla: stasera al corteo sotto l’ufficio del premier «E’ giudice e boia: si dimetta»

da Corriere.it – di Alessandra Muglia e Redazione Esteri

Muscat pronto a lasciare per l’omicidio di Daphne Caruana Galizia,  la giornalista uccisa due anni fa a La Valletta con un’autobomba per le sue inchieste sulla corruzione di politici e affaristi, e per gli scandali che hanno investito il suo esecutivo. Lo riferisce il Times of Malta, secondo cui il premier maltese ha incontrato stamane il presidente George Vella, incontro in cui si ritiene gli abbia comunicato la propria decisione di dimettersi. Fonti riferiscono che il premier intenderebbe tenere una conferenza stampa in diretta televisiva.

Sempre secondo il Times of Malta, l’uomo d’affari Yorgen Fenech arrestato mentre tentava la fuga ha pagato l’intermediario Melvin Theuma 150 mila euro da distribuire ai tre uomini che hanno ucciso la giornalista maltese Daphne Caruana Galizia. La cifra è stata citata più volte durante le registrazioni delle telefonate tra i due uomini ed è stata citata negli interrogatori separati a cui sono stati sottoposti Theuma e Fenech.                 

I presunti killeri fratelli Alfred e George Degiorgio e Vince Muscat sono attualmente in carcere in attesa di processo. Theuma avrebbe indicato in Fenech il mandante dell’omicidio. Ma si tratta di dichiarazioni che gli inquirenti stanno prendendo con cautela, in quanto ognuna delle figure coinvolte sta cercando di ottenere uno sconto di pena o la grazia. Ieri è emerso che per Fenech, la mente del piano per uccidere Daphne era l’ex capo di gabinetto del premier Joseph Muscat, Keith Schembri, dimessosi e poi arrestato.

Secondo quanto riporta la Reuters, inoltre, pare che i tre accusati di essere gli esecutori materiali del delitto, avvenuto nell’ottobre 2017 con un’autobomba, avessero inizialmente pensato di sparare alla giornalista e tal fine avessero acquistato un fucile.

Mentre la tensione cresce (il presidente della Repubblica ha rinviato una visita a Londra in programma la prossima settimana), la società maltese si divide, come e più dei partiti: in quello laburista, compatto nel chiedere a Muscat di restare finché il caso non sarà chiuso, è però già partita la corsa alla successione

Nel frattempo Matthew Caruana Galizia e i suoi fratelli Andrew e Paul stanno portando avanti da oltre due anni contro l’establishment maltese per fare luce sulla morte della madre Daphne Non si piega, non molla questo giovane che ha fatto della ricerca della verità sulla «tangentopoli maltese» la ragione della sua vita. L’indagine sull’omicidio di Daphne negli ultimi giorni ha investito i vertici della politica maltese. Ma proprio quando l’inchiesta sembrava finalmente arrivata a una svolta, lui, giornalista investigativo come la madre («è stata e resta per me una fonte di ispirazione» va ripetendo), vincitore del Premio Pulitzer nel 2017, ha dovuto incassare a distanza di poche ore due duri colpi.

Il primo colpo: la scarcerazione di Keith Schembri, il re dei casinò maltesi che per ora è il principale sospettato di essere il mandante dell’omicidio Caruana ed è il proprietario di Black 17 , il fondo segreto di Dubai su cui stava indagando la giornalista. Schembri ieri è stato rilasciato perché secondo gli inquirenti non ha legami con l’omicidio.

«Muscat ha ordinato alla polizia di rilasciare Schembri, il suo migliore amico» ha reagito su Facebook il figlio maggiore della giornalista uccisa, Matthew. «Yorgen Fenech ha confessato l’omicidioscrive ancora Matthew su Twitteregli ha lo stesso medico di Schembri, e questo medico ha confessato che inoltrava messaggi da Schembri a Fenech mentre quest’ultimo era in carcere. Nonostante questi indizi criminali, la polizia ha appena rilasciato Schembri», osserva indignato.

Il secondo duro colpo, a Matthew e famiglia, è arrivato nella notte: Fenech si era detto pronto a rivelare tutto quello che sapeva sull’uccisione di Daphne a patto di essere graziato, ma al termine di sei ore di consiglio di ministri è arrivata la fumata nera. Inoltre il premier Muscat, al termine di un vertice fiume, ha annunciato anche che non intende dimettersi fino alla fine dell’inchiesta, spiegando che il suo «impegno è verificare che sia fatta giustizia per la famiglia Caruana Galizia». Parole che però stridono con le dimissioni anticipate dal Times of Malta.

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