venerdì, Novembre 22, 2019

Mes: in corso a Palazzo Chigi vertice maggioranza

Oltre a Conte tra ministri presenti Di Maio, Gualtieri, Amendola

Redazione ANSA 22 novembre 201910:29

E’ in corso a Palazzo Chigi il vertice di maggioranza sul Meccanismo europeo di stabilità, ovvero sul sì dell’Italia alla revisione del Fondo salva Stati. Alla riunione, oltre al premier Giuseppe Conte, sono presenti, tra gli altri, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, il titolare della Farnesina Luigi Di Maio, il capo delegazione del Pd e ministro della Cultura Dario Franceschini, il ministro degli Affari Ue Enzo Amendola, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Inca’. Per Italia Viva partecipa al vertice Luigi Marattini. Per Leu, Stefano Fassina.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, a Unomattina, torna ad attaccare il premier, Giuseppe Conte, per la vicenda del Mes. “Organizzate un confronto qui a Unomattina con Conte sul Mes? Se lui viene qua o fa la figura del bugiardo o dello smemorato”, afferma Salvini.  “Non vorrei che Conte avesse venduto la nostra sovranità per tenersi la poltrona. Se fosse andata così, allora saremmo di fronte ad alto tradimento. E, in pace come in guerra, è un reato punibile con la galera”, sostiene Salvini.

Sul Mes lo scontro in atto tra Conte-Salvini – La riforma del meccanismo salva-Stati riporta il dibattito tra maggioranza e opposizione ai livelli di guardia con il premier e il leader della Lega che affilano i coltelli.

Giuseppe Conte, chiamato a riferire in Parlamento il prossimo 10 dicembre, sembra essere tornato ad agosto, quando sfoderava la sua verve polemica contro l’alleato che faceva cadere il governo. Si scaglia contro Matteo Salvini con una inusuale forza dandogli dell’ “irresponsabile” per aver sollevato un “delirio collettivo” su un argomento che la Lega di governo aveva ampiamente condiviso in vertici di maggioranza e “con i massimi esponenti” del Carroccio. Ora, attacca il Presidente del Consiglio, c’è chi “scopre” di essersi seduto al tavolo “a sua insaputa” o “non avendo capito quel che si era studiato”. In questo modo, è l’attacco definitivo, non si fa “un’opposizione seria, credibile” in difesa degli interessi nazionali ma solo “sovranismo da operetta”.

La replica, neanche a dirlo, è altrettanto velenosa. “Il signor Conte è bugiardo o smemorato. Se fosse onesto direbbe che a quei tavoli, così come a ogni dibattito pubblico, compresi quelli parlamentari, abbiamo sempre detto di no al Mes. Non è difficile da ammettere” ribatte Salvini. Ma dal governo contestano anche questa ricostruzione e invitano ad andare a rileggere le dichiarazioni della Lega in proposito.

Di certo in tutto questo marasma quel che colpisce è la tempistica. Se è vero che la riforma dell’Esm, o Mes come la si chiama in Italia, sarà al centro del prossimo Eurogruppo di dicembre dove lo stesso vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis si augura di poter “raggiungere un accordo”, è anche vero che l’ultimo vero dibattito in Italia, se si fa eccezione per alcune audizioni, risale alla scorsa estate. “Da marzo a giugno 2019 abbiamo avuto 4 vertici di maggioranza coi massimi esponenti della Lega, in cui abbiamo discusso di Mes, delle fasi di avanzamento del negoziato e tutti i risvolti. Oggi si scopre l’esistenza del Mes e si grida allo scandalo” sottolinea Conte.     E Salvini controbatte: “Ho sempre detto a Conte e Tria che non avevano mandato a trattare. Se qualcuno l’ha fatto, l’ha fatto tradendo il mandato del popolo italiano”.

Ma l’ex ministro del Tesoro, Giovanni Tria, ha già dato la sua versione sulla stampa: dice di aver combattuto “una battaglia durissima” per evitare l’inserimento di regole fisse sulla sostenibilità dei debiti di Paesi e che alla fine “i parametri fissi sono stati eliminati” dalle bozze di accordo. E il suo successore conferma (Roberto Gualtieri) : la riforma non introduce “in nessun modo la necessità di ristrutturare preventivamente il debito per accedere al sostegno finanziario. Effettivamente, all’inizio del negoziato alcuni paesi lo avevano chiesto” ma, “anche grazie alla ferma posizione assunta dall’Italia, queste posizioni sono state respinte”.

Insomma, taglia corto Roberto Gualtieri:”il dibattito di questi giorni su questo argomento è senza senso”.

 

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