martedì, Febbraio 18, 2020

Offerta Intesa, le azioni Ubi volano in Borsa. L’ad Messina:«Saremo leader in Europa»

Ubi, Intesa offre 4,9 miliardi (a sorpresa). Il ceo Messina: «Prezzo equo, non cambierà»

da Corriere.it/ECONOMIA

di Michelangelo Borrillo

Intesa Sanpaolo punta a Ubi Banca. Con una mossa arrivata nella notte tra lunedì e martedì, il primo gruppo bancario italiano ha comunicato di aver deciso di lanciare una Ops (Offerta pubblica di scambio) volontaria e totalitaria su Ubi. L’offerta prevede che per ogni 10 azioni di Ubi portate in adesione verranno corrisposte 17 azioni ordinarie di Intesa Sanpaolo di nuova emissione. Sulla base del prezzo ufficiale di chiusura di venerdì scorso 14 febbraio, a 2,502 euro, ogni azione Ubi viene così valutata 4,254 euro. Con un premio, quindi, del 27,6% sulla chiusura del 14 febbraio pari a 3,333 euro, che valorizza Ubi Banca 4,86 miliardi di euro.

La portata dell’operazione la spiega lo stesso Ceo di Intesa, Carlo Messina, in una dichiarazione diffusa in mattinata: «Il nostro settore, a livello europeo, è entrato in una nuova fase che richiede maggiori dimensioni, una più ampia capacità di investire e l’adozione di un nuovo modello di finanza sostenibile. Grazie a questa operazione, la banca che nascerà dall’integrazione tra Intesa Sanpaolo e Ubi potrà essere uno dei leader del sistema bancario europeo».

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L’offerta «non concordata»
Intesa Sanpaolo spiega l’offerta con la volontà di consolidare ulteriormente, attraverso l’apporto della clientela e della rete di Ubi, la propria leadership nel settore bancario italiano «dove opera con successo in tutti i segmenti di mercato». Tra gli obiettivi di Intesa Sanpaolospiega nel dettaglio una nota c’è quello di realizzare, dal 2022, utili superiori ai 6 miliardi. Intesa Sanpaolo, inoltre, ritiene che nell’operazione con Ubi, non concordata con il management del gruppo bancario, si possano realizzare sinergie per 730 milioni ante imposte per anno. Più nel dettaglio, il gruppo guidato da Carlo Messina evidenzia che l’operazione potrà permettere di «rafforzare gli stakeholders dei due gruppi, inclusa la componente italiana, nel panorama bancario europeo» e «creare valore per gli azionisti tramite la distribuzione di flussi di dividendi sostenibili nel tempo anche grazie alle sinergie derivanti dall’aggregazione».

La reazione di Ubi
Intanto, fonti vicine al Car, il patto di consultazione degli azionisti di Ubi Banca (che raccoglie il 18,7% del capitale), fanno capire che gli azionista della banca «preda» sia intenzionati a valutare l’offerta con calma: «Ubi è centrale per l’Italia e il suo sistema bancario. Il Car è già al lavoro per valutare il quadro, ma le riflessioni prenderanno il loro tempo», riferiscono le fonti in relazione all’offerta pubblica di scambio lanciata da Intesa.

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Messina: offerta equa, non la aumenteremo
Intanto, nella conference call organizzata martedì mattina per spiegare agli analisti la sostanza dell’operazione, il Ceo di Intesa, Carlo Messina, ha chiarito che non c’è «nessuna intenzione di aumentare il prezzo» dell’Ops su Ubi. «L’offerta ci sembra già equa e non abbiamo nessuna intenzione di cambiare le condizioni».

La reazione dei titoli in Borsa
Intesa Sanpaolo ha aperto regolarmente gli scambi in Borsa. Il titolo è estremamente volatile ma si mantiene in territorio positivo: l’azione Intesa Sanpaolo guadagna l’1,34% poco più di mezz’ora dopo l’apertura dei mercati.
Il titolo Ubi è invece in fibrillazione in Borsa, con il valore dell’azione che schizza sopra il valore dell’Ops (4,254 euro corrispondenti al concambio di 10 azioni ogni 17 azioni Intesa). Il titolo Ubi ha aperto a 4,26 euro ed è stata subito sospesa dalle contrattazioni: dopo l’asta di volatilità il rialzo è del 25%.
Reazioni forti anche per i titoli delle altre banche coinvolte dall’operazione: Bper, che riceverà parte degli sportelli dopo la fusione Intesa-Ubi (qui l’articolo completo), strappa al ribasso e viene fermata in Borsa. Il titolo scivola bruscamente in calo del 6% a 4,36 euro.

I benefici della fusione
Previsti benefici anche per il vertice aziendale di Ubi, che potrà essere integrato «nelle prime linee di management di una realtà leader in Italia e di dimensioni europee», e per le risorse aziendali dell’istituto guidato da Victor Massiah che avranno «l’opportunità di crescere professionalmente nel nuovo gruppo». Lunedì, tra l’altro, Ubi aveva presentato agli investitori il nuovo piano industriale (che prevedeva la chiusura di 175 filiali e 2 mila esuberi): un piano durato meno di 24 ore. Quanto agli aspetti più tecnici dell’operazione, il consiglio d’amministrazione di Intesa Sanpaolo ha deliberato di sottoporre all’assemblea straordinaria dei soci del prossimo 27 aprile la proposta di delegare all’organo amministrativo l’aumento del capitale sociale a servizio dell’Offerta pubblica di scambio.

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Le operazioni collegate
L’operazione ideata da Intesa Sanpaolo coinvolge, però, anche altri soggetti: da una parte Bper, che ha sottoscritto con il gruppo guidato da Messina un contratto che prevede, in caso di successo dell’offerta su Ubi Banca, l’acquisto di un ramo d’azienda composto da circa 1,2 milioni di clienti distribuiti su 400/500 filiali bancarie del Nord Italia; e dall’altra UnipolSai che rileverà, sempre in caso di successo dell’offerta su Ubi, i rami d’azienda delle compagnie assicurative Bancassurance Popolari, Lombarda Vita e Aviva Vita partecipate da Ubi Banca.

 

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