sabato, Dicembre 28, 2019

POLITICA-La conferenza stampa di fine anno del governo

AGI.it-13:09, 28 dicembre 2019

Dalle riforme alla lotta all’evasione, dalla questione Fioramonti alle infrastrutture, cosa ha detto il presidente del Consiglio nell’appuntamento che serve a fare il bilancio dell’attività dell’esecutivo

                                              GIUSEPPE CONTE        CONFERENZA STAMPA         GOVERNO

“Ci aspetta una maratona di tre anni”: così Giuseppe Conte ha aperto la sua conferenza stampa di fine anno, a Villa Madama. “Uno spazio temporale ci consente di programmare meglio le nostre iniziative di governo”, ha proseguito il presidente del Consiglio. Dobbiamo “programmare un piano ambizioso riformatore, quelle misure che il Paese attenda da anni”, ha continuato.

12.51 – “Non posso sottrarmi alle responsabilità, anch’io commetto errori. Il tema non è tutti contro Salvini. Ma quando questo governo è nato ho chiesto di recuperare un progetto riformatore. Quando dico che, ad esempio, non sono stato mai favorevole allo schema porto chiuso-porto aperto, lo dico in tutte le occasioni”“Una politica di rigore sì, ma non un apolitica che dichiara porti chiusi, cosa che non è mai accaduto di fatto. Mi assumo le mie responsabilità, ma se lo spread sale non è certo per le dichiarazioni del sottoscritto. C’era una propaganda che anche adesso mi accusa di essere un traditore, di essere asservito alla Francia e alla Germania”, ha aggiunto. “Nella retorica politica cogliamo alcuni aspetti, ma non sappiamo avere una visione complessiva”.

 12.48 – “Per quanto riguarda la mia conversazione con Erdogan ho avuto la consapevolezza di un governo che ritiene di dove dare appoggio al governo Serraj. L’ho invitato a considerare bene le conseguenze di un iniziativa militare del genere e tornerò a farlo”.

12.32 –  “Non dobbiamo cadere nella tentazione di poter realizzare domani quello che si può realizzare oggi. Una forza politica che oggi contribuisce alle soluzioni di governo quale credibilità potrebbe avere nel dire ‘andiamo a votare e poi facciamo le riforme’? È uno scenario inverosimile, si perde credibilità, non c’e’ altra prospettiva che fare le riforme oggi”, ha affermato il presidente del Consiglio. “Se non c’è questo impegno ne trarremo tutti le conseguenze, ci mancherebbe, non e’ che posso fare il presidente del Consiglio senza il pieno, serio e determinato sostegno delle forze politiche che sostengono la maggioranza. Ma sarebbe una grande sconfitta per tutti e si pagherebbe elettoralmente. Io non vedo un altro governo ma mi fermo, e’ una scelta del capo dello Stato”

12.27 – “Il dato più significativo è che abbiamo migliorato il numero dei ricollocati: abbiamo 98 ricollocati al mese contro gli undici al mese del precedente esecutivo. Questo grazie all’accordo sottoscritto a Malta nei giorni scorsi e che ci ha consentito, a novembre, una richiesta di ricollocazione ancor prima dello sbarco, cosa mai successa”.

12.20 – “Il tema del nostro sistema industriale e produttivo è molto complesso, abbiamo crisi industriali e crisi bancarie. Con la globalizzazione la competizione si è spostata e bisogna misurarsi in modo diverso rispetto al passato. Ogni gesto o iniziativa di governo è filtrata secondo le categorie della nazionalizzazione e non nazionalizzazione. La scelta migliore per me è il mercato, ma è chiaro che un intervento pubblico mirato e specifico a supporto di alcuni settori può rivelarsi strategico per gli interessi nazionali e per poter competere in uno spazio globale”.

“Questo non significa che lo stato vuole esprimere un dirigismo economico o uno stato che fa della nazionalizzazione una bandiera. A Taranto non pensiamo a uno stato che diventa un produttore di acciaio, ma uno stato che collabora con un partner privato. Per quanto riguarda la Popolare di bari, anche lì, facciamo di necessità virtù: mettiamo in sicurezza un polmone creditizio, ma non escludiamo una soluzione di mercato. Non salvataggio, ma rafforzamento di un polo creditizio e finanziario”

12.11 – “Avevamo previsto che in Libia ci sarebbe stata una guerra per procure. Ai miei interlocutori avevo detto: attenzione perché stiamo facendo un grosso errore. Pensare di poter stabilizzare la Libia in poche settimane con un intervento militare era una impresa velleitaria e si è dimostrata tale”. “C’è un costante dialogo per indirizzare tutti verso una soluzione politica che deve passare per il dialogo, per un cessate il fuoco, fermare le ostilità. Per questo appoggiamo apertamente la conferenza di Berlino”. “C’è una ripresa dell’iniziativa dell’Unione Europea, all’ultimo consigli europeo c’e’ stato un mio incontro dedicato alla Libia con la cancelliera Merkel e il presidente Macron. Non possiamo consentire che altri attori possano collocarsi nello scenario libico, consolidare un loro ruolo. Contrasteremo sempre e con la massima determinazione il prosieguo delle ostilità”.

12.08 – Le elezioni regionali del 2020 “non saranno un referendum sul governo”. “Dobbiamo dare la giusta importanza ad appuntamenti elettorali sul territorio, ne ricaveremo dei dati politici che potranno avere anche un riverbero sul piano nazionale, ma sono sempre circoscritte”, 

12.01 – “Andare a lavorare all’estero è un fatto positivo, ma il fatto di dover rimanere all’estero per i nostri giovani è una iattura”.

11.54 – “Vogliamo semplificare gli scaglioni Irpef e abbassare la pressione a beneficio della classe media. Avendo creato una no tax area il rischio è che la pressione fiscale pesi di più sulla classe media”.

11.51 –  “Ho pensato di nominare la sottosegretaria Azzolina ministra della Scuola e Gaetano Manfredi, presidente Crui, ministro della università e della ricerca. Affiancherò il neo ministro per una ricognizione di un mese in cui sentiremo tutti gli stakholders

11.47 – “Il metodo del confronto, del dialogo lo rivendico. Non vi nascondo che in alcuni riunioni ci possono essere confronti vivaci, ma mai litigi fine a se stessi. Ttutte le forze politiche hanno contribuito alla manovra. I nostri vertici servono per alimentare il confronto per arrivare alla individuazione dell’interesse generale”

11.41 – “Non vogliamo promettere cose irrealizzabili. Nei nostri 29 punti non ci sono promesse irrealizzabili, ma punti molto chiari, condivisi. Vogliamo lavorare per rendere un servizio utile al Paese e ritrovare un senso di comunità, riportando fiducia nei cittadini”. “Se la politica si presenta credibile e determinata, allora farà il suo compito. Senza proclami e senza gesti eclatanti, senza abbandonarsi e distrarsi da polemiche”.

“Noi non abbiamo bisogno di questo, possiamo lavorare noi e possono lavorare i giornalisti, senza conflitti particolari. Non possiamo sprecare questa occasione d’oro e le polemiche e i distinguo non ci fanno bene”. 

11.37 – “Dobbiamo incrementare le infrastrutture, migliorarle e manutenerle in modo efficace. Quello che abbiamo visto fin qui non ci piace affatto: dobbiamo salvaguardare il territorio e rilanciare il Sud, stiamo lavorando a un piano strutturale per il sud, anche con le ferrovie dello stato e dei soggetti coinvolti”. “Vogliamo colmare il divario Nord-Sud, ponendo fine alla annosissima questione meridionale”.

11.35 – “Gennaio sarà l’occasione per fermarsi un attimo a riflettere, a confrontarsi con le varie forze politiche per rilanciare l’azione di governo”.

11.34 – “Abbiamo da rilanciare il sistema fiscale e riorganizzarlo, dobbiamo semplificare le aliquote, ridurle, agire per abbassare la pressione fiscale. È chiaro che qualsiasi governo ha preannunciato questo medesimo obiettivo: se non vogliamo mandare il Paese in bancarotta e sottoporlo a una procedura di infrazione che ci farebbe molto male, dobbiamo lavorare in modo serio e credibile. L’unica prospettiva che ho da offrirvi è combattere l’evasione fiscale”.

11.30 – “Dobbiamo lavorare per assicurare un futuro di crescita e maggior respiro a famiglie e lavoratori. Abbiamo 23 punti ambiziosi, alcuni li abbiamo già realizzati e gennaio sarà l’occasione per fermarsi a riflettere, a confrontarsi con le varie forze politiche per rilanciare l’azione di governo”. “Anche solo scegliere le misure dal punto di vista temporale, questa tabella cronologica significa già operare scelte politiche nell’interesse dei cittadini e del Paese”

11.27 – “Questi primi giorni e poco più del nuovo governo siamo stati costretti a correre i cento metri, è stato uno sprint ad ostacoli per mettere il paese in sicurezza, occorreva una manovra seria e responsabile, avevamo il compito di recuperare 23 miliardi per disinnescare l’Iva”. “Sono orgoglioso di aver raggiunto gli obiettivi prefissati e siamo andati oltre”

11.25 – “Rivolgo un appello alle forze politiche che sostengono il governo: dobbiamo lavorare insieme per scardinare questi gangli nella Pubblica Amministrazione. Un altro pilastro della riforma sarà nella digitalizzazione: se riusciremo a innovare sul piano tecnologico la Pubblica Amministrazione le imprese non avvertiranno lo stato come una costrizione, semplificheremo la vita dei cittadini e offriremo un volano per la crescita economica”,

 

 

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