mercoledì, Dicembre 11, 2019

AMBIENTE-Roma, rifiuti vicino il commissario M5S boccia pure i termovalorizzatori

Mercoledì i Raggi dovrebbe scegliere il sito per la discarica. Se il Comune resterà fermo scatteranno i poteri sostitutivi e il commissario ad acta dovrà trovare una soluzione

Da Corriere.it di Andrea Arzilli e Maria Egizia Fiaschetti

Dopo l’assemblea straordinaria di ieri si fa sempre più concreta l’ipotesi del commissariamento, al culmine dell’ennesimo braccio di ferro sui rifiuti tra Comune e Regione. Ammesso che non sia una strategia decisa fin dall’inizio, ed è l’accusa mossa dalle opposizioni, per sfilarsi dall’impasse e lasciare ad altri l’onere di scelte impopolari con i territori pronti a fare le barricate. La maggioranza si ricompatta, non senza graffi, votando unita (tranne la consigliera Simona Ficcardi) la mozione presentata dal capogruppo M5S, Giuliano Pacetti, che impegna la sindaca a respingere al mittente i siti individuati dal tavolo tecnico interistituzionale e a valutare la possibilità di impugnare al Tar l’ordinanza emanata dal governatore del Lazio, Nicola Zingaretti.

La chiusura senza alcun margine di trattativa blinda la sindaca rispetto a ogni possibile mediazione, a meno di non arrivare alla rottura con i suoi e ritrovarsi isolata. Se il Campidoglio rimarrà fermo sulle sue posizioni, a quel punto scatteranno i poteri sostitutivi e il commissario ad acta dovrà trovare una soluzione a breve termine, con tutta probabilità il sito di Falcognana (quadrante Sud) nell’arco di 30 giorni, e una di medio periodo per la quale si ipotizza la zona della Tragliatella (a Nord), tra Municipio XIV e comune di Fiumicino, già inserita nella mappa delle aree bianche della Città metropolitana. Ma il sito deve ancora essere allestito.

La frattura tra i Cinque stelleresa plastica dall’accavallarsi di proposte che non riescono a trovare la sintesi nemmeno dopo le numerose interruzioni dei lavori per provare a fare fronte comunealla fine vede prevalere la linea oltranzista di Pacetti per congelare ogni decisione in attesa dell’approvazione del Piano regionale dei rifiuti.

 Ficcardi, che non cede alle pressioni, spinge invece per riprendere subito in mano la partita indicando l’area per il sito di stoccaggio, evitando così che sia Zingaretti a intestarsi il merito di aver risolto la grana: il che, di fatto, segnerebbe una sconfitta politica per il Movimento. A votare la sua mozione, oltre al Pd, è Agnese Catini (M5S), mentre si astengono i colleghi Paolo Ferrara e Francesco Ardu. Dall’anticamera dell’aula Giulio Cesare, dove tra Pacetti e Ficcardi va in scena una lite furibonda, la tensione non accenna a scemare in serata.

  • Nel frattempo, Stefano Zaghis, amministratore unico dell’Ama, osserva: «Entro le 20 di domani (oggi, ndr) ci aspettiamo indicazioni da parte della sindaca». Quando in assemblea capitolina i pentastellati si schierano in blocco per il «no al termovalorizzatore», tra le ipotesi del piano industriale di Ama, è chiaro che come alternativa per garantire la chiusura del ciclo dei rifiuti rimane solo la discarica: «L’azionista (il Campidoglio, ndr) è sovrano e qualunque sarà la sceltasottolinea Zaghisse ne assumerà la responsabilità».

Sebbene ribadita in Consiglio, l’ipotesi di impugnare l’ordinanza davanti al Tar sembra però destinata a sfumare per questioni non solo di carattere tecnico.

Il primo impedimento è dovuto alla tempistica troppo stringente: se la mozione fosse stata approvata venerdì scorso, ci sarebbe stato margine per presentare il ricorso entro questa sera. Se non fosse che, con il voto slittato così a ridosso dell’ultimatum imposto dalla Regione, la clessidra si è ormai azzerata. Il secondo ostacolo, secondo quanto filtra dal dipartimento Ambiente, è legato al fatto che il Campidoglio ha firmato un documento con il quale ha dato seguito all’ordinanza regionale sia in apertura di lavori, sia all’esito del tavolo tecnico. Accettare il confronto entro i termini fissati dalla Regione, salvo poi provare a sconfessarli, equivarrebbe non soltanto a una prova di scarsa affidabilità, ma anche a rinnegare sé stessi

11 dicembre 2019 | 07:19

Condividi su: